Poteva finire molto male la vicenda del pino crollato ieri davanti al semaforo tra viale della pineta e viale Castellammare. Erano le 12.30 quando nella sua edicola, Italia D’Angelantonio ha sentito all’esterno uno strano rumore, uno “scricchiolio” sinistro. Il tempo di fare il giro del bancone e di uscire di corsa sulla strada che il pino è venuto giù cadendo a pochi metri dal chiosco. Una “fuga” provvidenziale che ha salvato la vita a un’altra signora che fino a qualche istante prima stava sul marciapiede, proprio nel punto in cui si è abbattuto il tronco: “Ho visto l’edicolante correre, mi sono spaventata, l’ho seguita d’istinto e mi sono salvata”, ha detto dopo lo schianto. È il secondo pino che crolla su quella strada, un altro albero secolare si è schiantato pochi metri prima il 6 ottobre dello scorso anno, questa volta di sera, finendo sempre a pochi centimetri da un’altra persona a bordo di un’auto. “Non è che possiamo fare affidamento sempre sulla fortuna – commenta un giardiniere – si vedeva chiaramente già il 6 ottobre scorso che intorno al pino caduto ce ne erano altri in pessime condizioni perché colpiti dall’Armillaria, un fungo che distrugge le radici e che ha invaso la pineta di Fregene. È stato un grande rischio non intervenire”.
“Subito dopo il primo crollo del 6 ottobre abbiamo affidato all’agronomo forestale Marco Andrielli il compito di censire tutte le alberature – spiega l’assessore comunale all’Ambiente Roberto Cini – a lavoro concluso abbiamo predisposto un piano di interventi. Durante la verifica molte piante sono già state abbattute o potate a Fregene tra via Maiori, Belmonte Calabro, Paraggi e Porto Azzurro. Oggi, dopo l’ordinanza del sindaco, provvederemo a tagliare altri 12 pini compromessi, 10 vicini a quello caduto ieri, 2 nel piazzale della chiesa dell’Assunta. Quindi proseguiremo seguendo il programma generale, l’obiettivo è quello di mettere in sicurezza le alberature”.