… della nostra amministrazione comunale. Un bene pubblico, potenziale fonte di benessere per tutta la Comunità è stato negli anni completamente privatizzato e in gran parte cementificato a vantaggio di pochi.
Oramai privilegi, rendite di posizione, diritti acquisiti (non sempre seguendo le regole), una allucinante sommatoria di piccole e grandi prepotenze hanno determinato uno status quo imbarazzante per tutti coloro che sentono di appartenere a questo territorio.

Il lungomare di Fiumicino è turisticamente inesistente, stretto tra grandi opere incompiute e folli, strutture fatiscenti, abusivismo edilizio, senza nessun progetto comune è incapace di attrarre turismi di valore.

Fregene è uno scandalo. Un lungomare ridotto oramai ad un lungomuro, unico esempio al mondo in cui il mare è invisibile dal lungomare! Un continuo di strutture balneari nate ognuna per se, senza passaggi a mare, spiagge libere, servizi pubblici, il tutto servito da una strada indegna di un paese civile! La beffa, sempre puntuale dopo la tragedia, e’ il progetto di riqualificazione arrangiato da una assente e megalomane amministrazione uscente, proposto come soluzione tampone dell’ultimo minuto dopo aver inseguito per anni l’idea di un faraonico quanto inutile lungomare degno (o meglio indegno) di Dubai!
Maccarese sembra sospeso nel tempo. Strutture vecchie e spesso fatiscenti sul mare stridono con una meravigliosa natura subito alle loro spalle. A dividerle una strada arrangiata, senza parcheggi, con strade di accesso inadeguate preludio inevitabile del caos estivo. Il tutto disconnesso dal territorio circostante, privo di un progetto comune e di servizi a supporto per sostenere le imprese turistiche.

Eppure basterebbe poco (si fa per dire!). Azzerare e ricominciare. Annullare il PUA, visione perversa di questa amministrazione, lasciapassare per ulteriori devastazioni e cementificazioni. Ad esempio autorizzare altri chioschi o presunti tali che, sfruttando le maglie larghe dei controlli pubblici in breve diventano strutture ipertrofiche ( basta vedere quelli esistenti per capire ), fisse, ingombranti su quelle che dovrebbero essere le ultime spiagge libere, è una follia.
Dobbiamo ripartire da un punto imprescindibile e valido in ogni parte del mondo tranne qui: la spiaggia e il mare sono un bene indisponibile dello stato e quindi sono un bene di tutti.

Rivediamo l’organizzazione delle nostre spiagge coinvolgendo i balneari in una grande opera di riprogettazione dei servizi dell’arenile e di rilancio del turismo. Deve esserci alternanza tra strutture private e spiagge libere. Ripensare il ruolo dei concessionari non più come custodi e manutentori della spiaggia ma come fornitori di servizi, integrati, collaborativi, connessi al territorio circostante, sentinelle della salvaguardia dell’ambiente e delle risorse pubbliche.

Bisogna salvaguardare, anzi ricreare il sistema delle dune (come in molte altre esperienze all’estero), alleggerire le strutture balneari riducendo al minimo le costruzioni in cemento (ma che c’entrano sulla spiaggia!), puntare su sport e benessere, disincentivare il turismo mordi e fuggi e portare turisti di valore puntando anche sul mercato estero.

Un sogno lo so. Ma come mai in Francia, in Spagna negli Stati Uniti, nel nord Europa questo e’ realtà e qui non si può nemmeno dire?! Ci siamo arresi alla prepotenza e all’inettitudine senza nemmeno fiatare.

Credo sia arrivato il momento di ripensare a quanto fatto, riconosce i propri errori, sbarazzarci dei padroni e dei prepotenti e ridare a questo paese una costa e un mare da portare come esempio nel mondo!”

Andrea Guizzi www.progettocomunesostenibile.it progettocomunesostenibile@gmail.com