Caro Direttore, che succede se dei cittadini cercano di mantenere l’ambiente intorno a loro per quanto possibile dignitoso? Quale collaborazione ricevono dall’istituzione che dovrebbe svolgere questo compito? Il livello di servizio che riceviamo a fronte del pagamento dello stesso qual’è? Quale livello di coinvolgimento dimostra chi ha la responsabilità della buona amministrazione? Se dovessi valutare tutte queste cose dalla vicenda del serbatoio in amianto-cemento buttato da ignoti zozzoni in Via di Campo Salino le risposte sarebbero disarmanti.

Ormai mesi fa, appena trovati lungo la strada gettati nei canali di bonifica i pezzi di un serbatoio, alcuni cittadini si sono subito adoperati per recuperare il tutto e hanno segnalato la cosa agli uffici competenti. Lo hanno fatto con tutti i mezzi disponibili: per telefono, con l’app, via email e anche scrivendo al suo giornale. Dopo che per mesi nulla era accaduto io personalmente ho scritto all’Assessore. Ovviamente non ne sapeva nulla e ha voluto dettagli della questione che gli sono stati puntualmente inviati. Passato il periodo natalizio però ancora nulla era accaduto.

Ho quindi sollecitato l’Assessore sulla questione e per risposta ho ricevuto un laconico: “Servono i tempi tecnici”. Tempi tecnici che diventano mesi? E nel frattempo oltre ad avere un danno relativo al decoro della strada e uno sfregio al senso civico di chi vi abita e si sforza di tenere pulito abbiamo anche dell’amianto mal segnalato lungo la strada? Trovo questo atteggiamento lassista offensivo per chi surrogando compiti e inefficienze altrui si sforza silenziosamente ogni giorno per tamponare uno stato di degrado diffuso e dilagante.

Non vorrei che questo disastro intorno a noi sia diventato la normalità anche per coloro che per compito istituzionale dovrebbero combatterlo con forza, determinazione ed efficienza. Spero quindi che i tempi tecnici vengano superati da quelli della decenza. Grazie.

Ing. Andrea Guizzi