“Gentilissima redazione, colgo l’occasione per scrivervi prendendo spunto da un articolo apparso su un giornale regionale, riguardante la situazione aberrante venutasi a creare con il famigerato autovelox di Torrimpietra, sulla via Aurelia: l’articolo di partenza è solo uno spunto per trattare di un argomento che ormai è purtroppo sulla bocca di qualunque onesto (e non…) cittadino laziale!In certi momenti mi riferirò come se dovessi realmente rivolgermi ad un immaginario giornalista che ha prodotto l’articolo da cui traggo ispirazione… Mi chiamo Marco Dominici, sono due mesi che stò lottando come una furia per ripristinare un minimo di legalità su questa questione, ho comunicato con la marea fin troppo silenziosa dei ‘tartassati’ tramite youtube (vedere ‘multe’ ‘torrimpietra’), facebook ed e-mail, gestisco una mailing-list che si accresce giorno per giorno di decine di unità, stò cercando di creare un’associazione (per adesso con status ancora informale) per diffondere, analizzare e se possibile guarire questo che è diventato un vero ‘cancro sociale’, ci chiameramo Associazione per il Ripristino della Legalità a Fiumicino (A.Ri.Le.Fi.), e siamo già dotati di una specifica e-mail: arilefi@gmail.it, ho contatti con vari avvocati, associazioni di consumatori, testate giornalistiche, redazioni, persino organizzatori di gare podistiche, affinché il problema che voi stessi denunciate si diffonda sì a macchia d’olio, ma con una velocità molto superiore a quella di queste ore.Noto con amaro piacere che molte testate si stanno occupando di noi, siamo almeno 40.000 (la cifra esatta non si conosce perché il Comune di Fiumicino, interpellato appositamente, si vergogna letteralmente di fornirla!), credo che sia impossibile pensare che siamo tutti diventati degli spericolati del volante o degli avventori dell’ultima ora. Dopo i primi giorni di lotta mi stavo decisamente scoraggiando, quando sono cominciate ad arrivarmi e-mail di persone disperate, magari non fortunate come me che ho la capacità e la possibilità di sfruttare il web per pubblicizzare il misfatto: ci sono vecchietti con macchine antiche incapaci di raggiungere i 40 km/h senza fondere il motore, mamme con station-vagon e 4 figli che non andrebbero veloci neppure sotto tortura, genitori disperati provenienti dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Palidoro che mai si sognerebbero di aggiungere alle loro disgrazie anche quelle derivanti da una scorretta interpretazione del codice della strada: per l oro, soprattutto per loro, ho deciso di lottare, andare avanti, indipendentemente dai benefici economici che di certo non ci saranno ma per garantire un futuro dignitoso e sereno a tante famiglie ‘normali’ che mai avrebbero pensato nella loro vita di trovarsi in un simile inferno dantesco: sono state generate letteralmente delle nuove malattie, come la ‘paura di fare una gita al mare’, o il ‘terrore di aprire la cassetta della posta’, si sono create tensioni immorali che potrebbero sfociare in danni familiari e sociali inimmaginabili nel momento in cui andassero ad incidere su personalità fragili o economicamente al limite della sopravvivenza.Ma voglio andare al nocciolo della questione. Non intendo soffermarmi, qui e ora, sulle motivazioni che rendono questo autovelox non solo illegittimo ma propriamente illegale, se ne stanno occupando fior fiori di avvocati ed anche la magistratura, sussistono una serie di prove documentali da rendere la Divina Commedia un misero Bignami. Voglio invece limitarmi a commentare alcuni spunti emersi dal vostro lodevole articolo. Se è vero che l’assessore Petrarca ha ammesso che secondo lui ‘non risultano anomalie’, questo ne denota quanto meno ignoranza in materia se non proprio (ancora) indimostrabile malafede: infatti sussistono elementi oggettivi (tali che in una reale democrazia qual evidentemente non siamo non sarebbe necessario alcun ricorso per averne ragione ma basterebbe un’e-mail con le indicazioni della ‘res’ all’ufficio preposto) che evidenziano (come minimo) anomalie, ma che è nostro scopo dimostrare in tempi brevi trattasi di truffe vere e proprie. Si badi bene che queste affermazioni sono concordate persino con la Polizia di Stato (anche se non può ufficialmente ammetterlo per conflitto di competenze) e con i dipendenti stessi del Comune di Fiumicino, reali vittime alla nostra stregua di un Sistema che fa acqua da tutte le parti. Nell’articolo il sopraddetto afferma anche che gli abitanti di Torrimpietra sono grati per l’installazione: parole fedifraghe, in quanto basta fare un semplice giro per la cittadina per rendersi conto che gli stessi abitanti sono vittime di ciò che in teoria dovrebbe proteggerli: siamo seri! Lì passa la strada più importante d’Italia, a 4 corsie, appena prima e appena dopo i limiti sono ben più alti e in prossimità di Torrimpietra ci sono due semafori per l’attraversamento pedonale, non c’è alcun bisogno di un limitatore di velocità: ci sono stradine di campagna meravigliose, un bel borgo antico, fattorie didattiche, per fare passeggiate con i bimbi piccoli dubito che le mamme usino il ciglio della pericolosissima via Aurelia,  peraltro ben dotata di ‘parcheggi di esondazione’ con tanto di negozi e spartitraffico lungo tutto il tratto cittadino! Suvvia dottor Petrarca, la gente pretende un minimo di serietà! E perché mai allora tra le migliaia di tartassati si annoverano molti abitanti di Torrimpietra? Sono forse tutti così masochisti da farsi male con un congegno così tanto voluto e gradito?? Poi voglio soffermarmi sulla frase ‘risponderò a tutte le lettere ed e-mail che riceverò sull’argomento’: beh, io direi di stendere un pietoso velo, in quanto sono due mesi che io scrivo.. scrivo.. telefono, e non mi si da alcuna risposta in merito e tra le centinaia di persone con cui sono in contatto vige la stessa situazione: l’unica persona con cui si riesca a parlare è una gentilissima vigilessa con la quale è impossibile prendersela in quanto vittima di ingiurie e minacce (attenzione: queste sono sempre sbagliate, la violenza, financo quella verbale, non paga mai!) da parte di alcuni fra i più facinorosi truffa ti, maggiormente avvezzi a perdere le staffe (e che io biasimo ufficialmente). Ma l’affermazione in assoluto che mi ha fatto più imbestialire è ‘noi puntiamo alla sicurezza dell’utente, sia esso residente che automobilista’, e questo rappresenta la più classica zappa sui piedi che si possa dare. E qui aleggia anche il punto focale di tutta la nostra lotta senza quartiere: della sicurezza non importa nulla al Comune di Fiumicino, e la dimostrazione dovrebbe essere la prima e persino unica causa di annullamento di TUTTE le multe (con tante scuse e una marea di rimborsi anche esistenziali da parte di questa troppo giovane Amministrazione). Se la sicurezza fosse stata una priorità, si sarebbe dovuto procedere come segue: si rileva un’infrazione e subito, nel giro di poche ore o massimo giorni, si avverte colui che l’ha commessa (oggi come oggi sono miliardi i modi di comunicare) dicendo ‘mio caro, hai superato i limiti, eccoti la multa e non ci provare mai più’’, invece si è sempre scientificamente atteso l’approssimarsi dei 150 giorni (che denotano la decadenza della notifica) per recapitare i verbali, ‘consentendo’ a chiunque di commettere decine e decine di identiche efferate infrazioni, con il risultato di accumulare pagamenti di sanzione dell’ordine delle migliaia di euro. A chi dovesse rispondere che non c’erano i tempi tecnici per avvertire prima le persone, rispondo che con i sistemi moderni di gestione informatizzata, se solo si volesse i tempi potrebbero essere davvero minimi, e quando si spendono tremilioniecinquecentomilaeuro per (scusatemi la volgarità fantozziana) una ‘cagata pazzesca’ come risulta essere l’autovelox di Torrimpietra, beh, un sistema di individuazione della persona un po’ più veloce che pentamensile si potrebbe trovare, no? Ma oltre all’aspetto economico, sottolineo quello legale: in campo penale esiste la custodia cautelare per evitare la ‘reiterazione del reato’, in questo caso, la leggerezza nella tempistica delle notifiche avrebbe potuto produrre incidenti e lutti dei quali poi il Comune di Fiumicino sarebbe stato imputabile per responsabilità oggettiva: faccio un esempio banale. Mettiamo che il mio tachimetro funzioni male e mi indichi regolarmente 50 quando io vado a 60, e poniamo che 60 km/h sia una velocità effettivamente pericolosa da distruggere carrozzine o vecchietti: il Comune di Fiumicino avrebbe l’obbligo di bloccarmi per evitare che accadano incidenti pericolosi, magari io in 5 mesi procuro morti a destra e sinistra senza che nessuno possa (voglia?) intervenire: in sintesi  per il Comune è più importante incassare denari per infrazioni commesse 100 volte in 5 mesi magari solo perché un tachimetro analogico impedisce la corretta lettura della velocità (e non mi si parli della tolleranza dei 5 km/h, debitamente scompensata dalle oscillazioni di taratura del sistema ammesse per legge) piuttosto che salvaguardare la vita e l’esistenza di tanti innocenti cittadini. Concludo perché vedo che m’ha preso la  mano e rischio di diventare pesante e prolisso: voglio solo aggiungere che molti di noi sono ormai assillati da danni esistenziali, vengono perpetrati nei nostri confronti veri atti persecutori e vessatori, e cominciano ad insorgere seriamente varie malattie psicologiche e psicosomatiche, quindi il problema (che avrebbe potuto risolversi facilmente con una semplice causa conciliatoria come ho professato in uno dei miei comunicati filmati che ha avuto lettera morta) rischia di assumere i contorni di una vicenda sociale e nazionale grave, quindi invito tutti a non arrendersi e a non mollare, perché se ancora dovesse passare troppo tempo prima di ricevere la necessaria giustizia, i tempi sarebbero presto maturi per una vera e propria rivoluzione sociale. Grazie infinitamente di tutto il tempo che mi avete dedicato”.Marco Dominici mardominici@yahoo.it