La vittima, un uomo sui trent’anni, dormiva nella sua abitazione al secondo piano quando, intorno alle 2 di notte, ha sentito nel sonno dei deboli rumori e intravisto dei riflessi di luce. Preso coscienza del possibile pericolo, si è girato lentamente nel letto ma è stato subito illuminato da una torcia: “Sicuramente erano in casa da qualche minuto e forse non si erano resi conto della mia presenza in camera da letto, però hanno reagito con freddezza, tanto da puntarmi di nuovo la luce in faccia a mo’ di avvertimento mentre io gli correvo dietro”. I due, coperti da passamontagna, scendono le scale di corsa, anche se trovano il tempo di fermarsi qualche istante intorno a una macchina parcheggiata all’interno della villetta con l’evidente scopo di rubarla. “Quando si sono allontanati, per rabbia, adrenalina, mi è venuto spontaneo corrergli dietro così com’ero, a piedi nudi. Appena uscito dal cancello però ho visto uno dei due già seduto al posto di guida della mia auto. Come infatti ho scoperto dopo, mi avevano rubato le chiavi e il portafogli che erano su un mobile a pochi passi dal mio letto”. La vittima del furto inveisce avvicinandosi alla macchina, ma la reazione è immediata e violenta. Il più robusto dei due ladri gli si fa incontro e ingaggia una colluttazione riuscendo a colpirlo pesantemente al volto, “per fortuna sono rimasto in piedi e lucido abbastanza da vedere che mi si stava avventando di nuovo addosso, questa volta con un coltello in mano. Era in uno stato d’alterazione tale che credo non avrebbe esitato un momento a colpirmi se non avessi avuto la reazione di scappare e richiudermi il cancello dietro”. Forse per le grida d’aiuto degli altri abitanti della villetta, forse per non correre il rischio di essere intercettati, i due hanno rinunciato a rubare l’auto dandosi alla fuga, “non so se avessero un complice in un’altra auto o se siano scappati a piedi, credo fossero stranieri, sui 30 – 40 anni, ma non potrei giurarci visto che hanno accuratamente evitato di parlarsi tra di loro se non a monosillabi. Nel giro di pochi minuti sono arrivate le pattuglie di Carabinieri, Polizia e l’ambulanza, che mi ha subito portato all’Aurelia Hospital per accertamenti sui traumi che ho riportato”. Per fortuna le conseguenze di questa violenta aggressione sono contenute, il referto parla di trauma cranico e lacerazioni da asfalto, con una prima prognosi di 10 giorni. “Tutto sommato fisicamente sto bene e ora ho solo un forte mal di testa, anche se mi sento profondamente scosso. Tante volte ho letto e immaginato lo shock di chi subisce questi furti, però viverlo ti lascia segnato dentro”. Per la cronaca, la stessa villetta già nel 2008 era entrata nel mirino dei ladri, in quella circostanza con furto d’auto compreso. “Se racconto il brutto episodio che ho vissuto – conclude – è perché spero che questa esperienza nella condivisione più ampia possa non creare allarmismo ma maggiore attenzione verso la criminalità organizzata che si muove su questo territorio”.