“…il sito di Fiumicino, Pizzo del Prete-le Macchiozze, presenta caratteristiche compatibili salvo la tempistica della realizzazione degli scavi e le opere di area che si renderebbero necessarie…”. È stata questa la dichiarazione del Ministro Clini del 28 marzo – fanno notare i membri del Comitato – Pizzo del Prete, nonostante le rassicurazioni di tanti, non è ancora salvo. Sono passati oltre dieci mesi dalla nostra prima manifestazione a Torrimpietra, mesi in cui la Regione, la Provincia, il Prefetto, il nostro sindaco Canapini ed il sindaco di Roma, hanno deciso di sommergerci di rifiuti e di polveri tossiche. Anziché avviare da subito un ciclo dei rifiuti virtuoso (riduzione, recupero, riuso e riciclo con raccolta differenziata porta a porta), come le leggi italiane e le direttive europee da decenni prescrivono, hanno lavorato per inchiodare questo territorio all’illegalità e per costruire l’ “emergenza” con cui giustificare, ancora una volta, l’ennesima proroga di Malagrotta, altre buche per nascondere i rifiuti e altri forni per bruciare eco balle. Ancora una volta siamo costretti a subire l’incapacità, l’ignoranza e la supponenza di chi impropriamente ci rappresenta, di chi nascondendo interessi privati e di lobby dietro il paravento dell’interesse generale e del bene pubblico, devasta territori, ignorando e calpestando il diritto fondamentale alla salute dei cittadini che vivono in quei territori.  Lo ripetiamo ancora una volta e non ci stancheremo mai di ripeterlo: non esistono siti adatti a discariche ed inceneritori.  Gli inceneritori non rappresentano il futuro e la soluzione del problema, sono il problema. Nelle zone prossime ad un inceneritore e a una discarica aumentano dal 20 al 35% le malattie tumorali, La nostra lotta non è solo contro la costruzione di un inceneritore qui a Palidoro a Pizzo del Prete, è contro la costruzione dell’inceneritore di Albano, contro la realizzazione di discariche, è una lotta per la Legalità a cui tutti i cittadini sono chiamati a partecipare. Mai più deleghe, difendiamo in prima persona i nostri diritti e il nostro futuro, lottiamo per garantire ai nostri figli, alle generazioni future una terra su cui vivere e non solo sopravvivere”.