“Nelle
zone protette si hanno avuto grandi miglioramenti, ma se guardiamo oltre questi
confini dal punto di vista della tutela ambientale e qualità della vita c’è
qualcosa che non torna. Basta guardare i canali, che oggi sembrano sterilizzati,
privi di vita, mentre un tempo erano il regno di rane, anguille, libellule. E
poi la moria di api degli ultimi anni, altro segnale preoccupante sullo stato
dell’ambiente e la contemporanea proliferazione di specie tutelate dalla
Riserva, come le cornacchie e i cinghiali, che stanno arrecando danni notevoli
all’agricoltura. Il problema vero è che qui non solo non abbiamo un piano di
gestione della Riserva ma lo stesso ente è ancora commissariato”.