Rispondendo ad una interrogazione presentata dai consiglieri del Pd ha assicurato che “il provvedimento verrà approvato dalla giunta comunale entro novembre per poi essere subito dopo presentato in aula per il voto”.
Approvato la prima volta l’11 novembre del 2008 il “salva ville” in questi ultimi anni ha posto un freno ad una speculazione edilizia senza freni che aveva colpito Fregene. In particolare le sue ville più prestigiose che venivano acquistate da costruttori senza scrupoli, rase al suolo e poi trasformate in decine di costruzioni a schiera. Le più celebri vittime di questa ondata sciagurata sono state la villa di Federico Fellini, l’albergo villa Fiorita e villa Pecorella, tutte sacrificate sull’altare di villettopoli.
Ma il salva ville a giugno di quest’anno è scaduto e il timore che la speculazione rialzasse la testa era diffuso. “Il sindaco ha sempre dato ampie rassicurazioni sulla volontà di predisporre una nuova delibera che confermasse il vecchio decreto, migliorandone gli effetti – chiedevano i consiglieri del Pd Michela Califano, Paolo Calicchio, Alessandra Vona e Silvano Zorzi – ma da giugno non si è saputo nulla e il rischio che la speculazione edilizia possa ripartire è altissimo”.
Ora la conferma del sindaco che ha anche anticipato la linea predisposta dagli uffici, in particolare rimane la distinzione  tra le “ville d’autore con valore storico e culturale” tra cui rientrano gli immobili ultracinquantennali, da sottoporre a tutela integrale e le “ville storiche e moderne”. Quest’ultime comprendono gli immobili ultraventennali soggetti a minor grado di tutela ma “comunque con criteri precisi per eventuali modifiche delle unità immobiliari compreso il frazionamento, senza alterazioni dei prospetti esterni né la parcellizzazione dei giardini”.
In entrambi i casi gli interventi edilizi potranno essere autorizzati solo con parere favorevole della Soprintendenza.