di FLAMINIA SAVELLI /Larepubblica.it

Non ce l’ha fatta uno dei tre ciclisti investiti da un’auto pirata ieri mattina sulla via Aurelia. Roberto Giacometti, 76 anni, è spirato all’Aurelia Hospital dove era  stato trasportato in elicottero in condizioni disperate. Inutili tutti i tentativi di rianimazione. Il gruppo è stato travolto da una Dacia Duster bianca al chilometro 17 all’altezza di Castel di Guido, che non si è fermata per prestare soccorso. Alla guida del fuoristrada una donna di 52 anni, che ha tentato di darsi alla fuga, ma poi dopo essersi resa conto che i vigili urbani erano ormai sulle sue tracce, si è recata alla caserma dei carabinieri di Montespaccato dove avrebbe ammesso la sua responsabilità. “Sono scappata perché ho avuto paura” avrebbe detto ai carabinieri.
La guidatrice è risultata negativa ad alcol e drug test. Per lei è scattata una denuncia per omicidio stradale, a piede libero ma non aggravato dalla guida in stato di ebbrezza grave o sotto effetto di droghe, per lesioni plurime e per omissione di soccorso. È il primo caso in Italia.
Feriti anche gli altri due del gruppo, sono un 68enne e un 71enne, entrambi sono al San Camillo. Uno ha riportato solo lievi escoriazioni. Mentre l’altro aveva un raggio della bici infilato nel braccio e una lieve commozione cerebrale. Una delle ambulanze che trasportava in ospedale uno dei due feriti ha avuto un incidente nel quale è rimasto coinvolto in maniera lieve un motociclista, ricoverato anch’egli al San Camillo. Accorsi subito dopo l’incidente, il 118 con l’eliambulanza, la polizia stradale, i vigili del fuoco e la polizia municipale che ha eseguito tutto i rilievi, sul posto anche il comandante Raffaele Clemente.  La carreggiata sud dell’Aurelia è stata poi riaperta al traffico.

La nuova legge sull’omicidio stradale – n.41 del 23 marzo 2016, entra in vigore il giorno successivo – stabilisce all’art.1 un nuovo titolo di reato (art.589-bis del codice penale) che dice: “Chiunque cagioni per colpa la morte di una persona con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale è punito con la reclusione da due a sette anni”. Pene più severe sono previste in caso di guida in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. La stessa legge sull’omicidio stradale introduce inoltre un altro articolo nel codice penale, il 589-ter, il quale stabilisce che se il conducente responsabile di un incidente “si dà alla fuga, la pena è aumentata da un terzo a due terzi e comunque non può essere inferiore a cinque anni“.

Nel 2015, 155 ciclisti sono rimasti feriti in modo serio in incidenti stradali a seguito dei quali auto o moto coinvolte si sono date alla fuga. Sempre nel 2015, in Italia, diciannove ciclisti sono morti in incidenti provocati da ‘pirati’ della strada. Nel 2014 i ciclisti uccisi furono 24, a fronte di 145 ricoveri. Ne dà notizia l’Associazione amici della polizia stradale (Asaps), responsabile di un osservatorio sui casi di pirateria nelle strade italiane.