“È fondamentale riconoscere le giovani donne come nuova popolazione a rischio oncologico”: questo il messaggio centrale del Convegno organizzato dal MOHRE insieme all’Intergruppo Parlamentare Stili di Vita e Riduzione del Rischio il 7 maggio a Roma. I dati presentati durante l’evento sono allarmanti: un’analisi condotta nel 2024 dai ricercatori dell’Università di Tor Vergata sul database USA SEER22 (contenente 10 milioni di casi oncologici dal 2020 al 2022) ha rivelato che alcuni tipi di cancro stanno aumentando significativamente tra le donne più giovani.

Un trend preoccupante per le giovani donne – L’incidenza del tumore del pancreas (uno dei più temibili) nelle giovani tra 18 e 34 anni è aumentata del 6,22% rispetto al 4,4% nei maschi della stessa età. Nella fascia 18-26 anni, le femmine hanno registrato un aumento del 9,37% dei casi rispetto al 4,43% dei maschi.

Altri tumori mostrano lo stesso trend allarmante:

  • Cancro dello stomaco: +2,37% nelle donne vs -0,17% nei maschi
  • Mieloma: +2,82% nelle donne vs -0,16% nei maschi
  • Tumore del colon-retto: +6,18% nelle femmine vs +5,15% nei maschi (nella fascia 18-26 anni)

“Negli ultimi dieci anni abbiamo osservato un incremento generale dell’incidenza di tumori aggressivi tra i giovani, con una disparità di genere a svantaggio delle donne: aumento di quelli di polmone, vescica e mammella ma non solo. Li hanno chiamati ‘tumori a insorgenza precoce'”, afferma la Dottoressa Maria Rita Noviello, Oncologa e Responsabile UOSD Screening Promozione della Salute e Stili di vita della ASL Roma 3 che continua: “Negli ultimi decenni il divario di tabagismo tra maschi e femmine si è drasticamente ridotto ed è cresciuta progressivamente la dipendenza tabagica nel genere femminile, causando un aumento della mortalità femminile per patologie fumo correlate, come il tumore del polmone, vescica e mammella.”

“Se tradizionalmente erano gli uomini ad avere una salute e stili di vita peggiori, nuovi dati ci raccontano una storia di vulnerabilità femminile: tra le donne tra i 15 e i 34 anni sono comparsi tumori sempre più aggressivi”, sottolinea Johann Rossi Mason, Direttore dell’Osservatorio MOHRE “Si tratta di un gap inatteso a cui rispondere sia sui singoli che a livello di strategie di salute pubblica come campagna educative, screening su popolazione a rischio, campagne vaccinali come quella per l’HPV che sta contribuendo alla diminuzione dei tumori della cervice. Le malattie non possono essere considerate una responsabilità o una ‘colpa’ individuale e la salute deve essere ‘costruita’ con l’aiuto di tutti, e con strategie che tengano conto delle scienze comportamentali e della riduzione del rischio, con una spinta ‘gentile’ verso i comportamenti corretti”, conclude Mason.

“L’alcol dilaga tra le donne, in particolare seguendo un modello di consumo fuori pasto, una tendenza incessante da dieci anni”, spiega il Dottor Emanuele Scafato, Direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità. “Aperitivi e happy hour hanno contribuito a consolidare una delle tendenze più pericolose che le donne potrebbero seguire, l’assunzione di maggiori quantità di alcol che l’organismo femminile non può metabolizzare.Importante Sarebbe, in occasione delle iniziative di prevenzione del cancro del seno – tipo “ Race for the cure” – diffondere alle donne il messaggio che anche la moderazione è a rischio”.

I rischi correlati:

  • Il secondo bicchiere incrementa del 27% il rischio di cancro della mammella, quanto più precoce e prolungato è il consumo
  • Il consumo pesante di alcol (tre o più drink al giorno) è associato a un aumento del rischio del 40-50%
  • L’alcol aumenta i livelli di estrogeni e gli estrogeni possono esercitare il loro effetto cancerogeno sul tessuto mammario
  • L’International Agency for Research on Cancer (IARC) stima in oltre 3.200 i nuovi casi di cancro al seno tra le donne in Italia, di cui 1.400 (45% del totale) causati da quantità inferiori ai 20 grammi di alcol al giorno.

Anche per ciò che riguarda il fumo i dati sono sconfortanti: nel biennio 2022-2023 in Italia il 21% dei fumatori sono donne e una su 4 consuma più di un pacchetto al giorno: “L’intreccio tra alcol e nicotina è profondo” dichiara il Dottor Fabio Beatrice, Direttore del Board Scientifico del MOHRE:  “L’accoppiata fumo e alcol aumenta il rischio di ammalarsi di tumori della testa e del collo e dell’esofago. In più l’uso combinato rafforza la dipendenza dalle due sostanze. Il tumore della bocca rappresenta il rischio più allarmante: i fumatori hanno una probabilità sei volte maggiore di svilupparlo rispetto a chi non fuma, pericolo analogo per chi consuma regolarmente alcolici, ma quando il consumo è combinato, il rischio aumento di 35 volte”.

Proposte e soluzioni – “La soluzione potrebbe essere rappresentata dalla diffusione della cultura della Prevenzione, primaria e secondaria, fin dall’età scolastica” sostiene Maria Rita Noviello “La vera rivoluzione della Medicina del terzo millennio è proprio Prevenzione, con un battage comunicativo a più livelli, nella società, sui più corretti stili di vita. Argomento protagonista, per la prima volta, di una intera sessione nell’ultimo Congresso della European Society for Medical Oncology, in cui è stato discusso l’incremento del 79,1% dei tumori a insorgenza precoce e le eventuali cause di questo fenomeno”.

Simona Saraceno, Presidente ANDOS Roma, conclude: “Alle persone nei gruppi più svantaggiati viene generalmente diagnosticato il cancro in una fase successiva rispetto a quelli meno svantaggiati, indicando ancora una volta che il gradiente socioeconomico può essere un fattore importante da considerare in relazione alla consapevolezza del fattore di rischio, in questo senso possiamo dire che non piove, ma ‘diluvia sul bagnato’ delle donne che si ammalano prima ma si curano più tardi e con outcome peggiori”.

Fonte: Ufficio stampa MOHRE – Mason&Partners