L’ordinanza anti-feste fa discutere. Un’ombra inattesa si allunga sulla vivace estate di Fregene. L’ordinanza del sindaco Mario Baccini, che per i prossimi 30 giorni vieta lo svolgimento di feste con Dj, specialmente negli stabilimenti balneari, ha scatenato un’ondata di malcontento e interrogativi. La decisione, motivata da non meglio precisate problematiche legate alla gestione di un afflusso di persone giudicato eccessivo, rischia di colpire duramente il turismo e, in particolare, i giovani che animano le serate della località balneare.

Se è comprensibile la necessità di garantire ordine e sicurezza, appare quantomeno discutibile la scelta di un provvedimento così drastico e generalizzato. Non si può non sottolineare come l’amministrazione comunale, pur avendo rilasciato le autorizzazioni per eventi e attività, sembri ora “scaricare” sui gestori degli stabilimenti e sui frequentatori le conseguenze di una forse mancata previsione di un’affluenza significativa.

È innegabile che Fregene, con la sua storia e la sua attrattiva, richiami un numero considerevole di persone, soprattutto durante l’inizio stagione. Tuttavia, punire indistintamente tutti, a causa di “qualcuno” non meglio identificato e di una presunta carenza organizzativa, pare una misura eccessiva e potenzialmente dannosa per l’economia locale. Gli stabilimenti balneari, che rappresentano un motore fondamentale per il turismo, si vedono privati di una delle loro principali attrattive serali, proprio nel momento clou della stagione.

E i giovani? Per molti di loro, Fregene è sinonimo di divertimento, socializzazione e serate all’insegna della musica. Vietare le feste con DJ significa privarli di un’opportunità di svago e aggregazione, rischiando di rendere la località meno attrattiva e dinamica.

La domanda sorge spontanea: non sarebbe stato più opportuno individuare e sanzionare i comportamenti scorretti o le eventuali mancanze organizzative specifiche, invece di imporre un divieto così ampio e penalizzante? Non si poteva pensare a misure più mirate, come un maggiore controllo, un potenziamento della sicurezza o una revisione delle modalità di gestione degli eventi, piuttosto che “spegnere” la musica e, con essa, una parte importante della vitalità di Fregene?

L’auspicio è che l’amministrazione comunale possa riconsiderare questa ordinanza, aprendo un dialogo costruttivo con gli operatori del settore e con i cittadini, al fine di trovare soluzioni più equilibrate che garantiscano la sicurezza senza penalizzare eccessivamente il turismo e il diritto al divertimento. Perché Fregene, con la sua bellezza e la sua energia, merita un’estate all’insegna della vivacità, senza che la musica si trasformi in un ricordo lontano.

Stefano Travaglini
Incaricato del sindaco per rapporti con Regione Lazio e coordinamento associazioni balneari