La notizia è di quelle che arrivano improvvise come un cazzotto in pieno stomaco e senza preavviso. Un ragazzino, un adolescente, un nostro figlio, figlio di questo territorio di questa comunità ha deciso che la sua giovane vita dovesse finire in un giorno di marzo in un modo violento, sicuramente sofferto, a marzo, nel momento in cui la primavera la rinascita il fiorire della vita inizia a manifestarsi.

In qualsiasi momento una notizia così terribile è devastante. Non conosco né la famiglia a  cui porgo le condoglianze né il ragazzo ma la tristezza mi ha assalito in maniera violenta e senza la possibilità di far finta di nulla.

Il tema dell’adolescenza in questo periodo particolare, un periodo duro a cui tutti siamo sottoposti mi è molto caro, sarà che sono un educatore  ed insegnante di yoga da moltissimi anni e sarà anche che sono papà di due adolescenti e che mi interrogo e confronto con i cambiamenti che rapidamente avvengono.

Proprio nei giorni precedenti avevo parlato  con Fabbrizio Monaco e con altri amici di quello che ritengo sia una vera e propria emergenza adolescenziale e che purtroppo inascoltatamente miete ogni giorno vittime e non parlo solo di suicidi ma anche di problematiche di tipo psicologico ed addirittura psichiatrico e che stanno minando una moltitudine di ragazzi di nostri  figli.

E di qualche giorno fa un allarme dei pediatri italiani in cui si parla di “giovanissimi che si tagliano e si suicidano” i tentativi di suicidio o di autolesionismo sono aumentati del 30% in tutto questo periodo di pandemia ed anche stress e disturbi di varia natura che va dall’aggressività alla paura o alla chiusura totale verso il mondo.

I dati sono veramente allarmanti, le cause sono svariate, sicuramente la mancanza della frequenza scolastica e purtroppo dell’aumento delle ore passate con un congegno elettronico e quindi sempre più soli, è sempre più in una realtà virtuale che li allontana dalla vera vita e soprattutto li allontana dalla natura e da un rapporto con la possibilità di vivere a pieno quella che l’energia dell’adolescenza dovrebbe avere.

Sono assolutamente convinto che i bambini gli adolescenti e tutti noi avremmo più bisogno di natura e meno di tecnologia, io sono cresciuto come molti di noi a contatto stretto con la natura e mi sono nutrito ai suoi ritmi, il contatto con l’ambiente naturale era garantito  perché l’ambiente naturale coincideva con l’ambiente di vita. Sono convinto e lo sperimento ogni giorno che il contatto con la natura rafforzi il nostro sistema immunitario e ci arricchisca donandoci intelligenza e serenità ed anche fiducia, insomma un benessere diffuso che può aiutare le nostre fragilità.

Non ho una ricetta per aiutare i ragazzi ma posso mettere a disposizione la mia esperienza ed il mio progetto che porto avanti da moltissimi anni cioè il progetto Benessere yogarmoniawalkingetrekking. Un progetto che mette al centro l’uomo è la natura come incontro per poter affinare e guarire un po’ stando in stretto contatto con la natura.

Il progetto cerca di combinare e incrementare la salute ed il movimento coinvolgendo il corpo, le emozioni, il pensiero. In poche parole la mia semplice idea è quella di regalare delle passeggiate guidate in natura a chi in questo momento soffre e soprattutto dedicarlo ai ragazzi agli adolescenti.

Non mi illudo che possa bastare questo, ma sono convinto che bisogna dare quello che si può in questo momento drammatico per tutti ma per i ragazzi di più. Per fare questo chiedo l’aiuto di tutta la comunità, di genitori che vivono e convivono con ragazzi che soffrono, con scuole, medici, istituzioni, enti ,e tutti coloro che possono veicolare un messaggio di speranza vero.

Non possiamo restare in silenzio ed essere indifferenti davanti al dramma che molte famiglie e ripeto molti giovani stanno vivendo, io non ho voglia di girare lo sguardo di far finta di niente di essere indifferente, per mia natura non posso permetterlo e vi chiedo in ginocchio facciamo qualcosa per questi giovani per tirarli fuori dal guscio in cui si sono rinchiusi, io  ci sono e voi!?

Ancora un abbraccio alla famiglia ed un pensiero di luce per il ragazzino che spero possa trovare luce lì dove ha deciso di andare.

Sono a disposizione di chiunque abbia bisogno di una piccolissima mano.

Giuseppe Miccoli