Storie: Valeria Donati, 30 anni, vive a Fregene e con la sua start up, Adalù, crea body da surf. Tecnica e femminilità, un successo che ha iniziato a fare il giro del mondo…

di Elisabetta Marini

È una esplosione di entusiasmo e solarità, ma anche di competenza e genialità. Valeria Donati, 30 anni non ancora compiuti, fa parte di quelle persone che hanno avuto la capacità di inventarsi una professione che sa coniugare lavoro e passioni personali. Da questo fantastico connubio è nato il marchio Adalù, una originale start-up nell’ambito della moda e dello sport, che in 3 anni di vita ha già fatto il giro del mondo.

Originaria di Roma, laureata in Informazione Editoria e Giornalismo, surfista da 6 anni, Valeria si è trasferita da qualche anno a Fregene per seguire il fidanzato Steven desideroso di vivere al mare, ed è proprio qui che ha potuto avvicinarsi ancora di più al mondo del surf. Praticando il suo sport preferito la sua mente pratica e creativa si è accorta presto di una esigenza che non trovava soluzioni nel mercato: l’abbigliamento tecnico utilizzato nell’ambito del surf non sempre si accordava con quel pizzico di vanità di cui le donne sono inevitabilmente portatrici. E allora perché non cercare una soluzione? All’inizio Valeria ha pensato solo a se stessa, a trovare la soluzione al proprio bisogno di essere comoda ma anche femminile sulla tavola da surf. Subito è riaffiorato alla sua mente il vecchio body in lycra utilizzato per le lezioni di danza e riposto da chissà quanto tempo nell’armadio… e da lì è nata quella intuizione che le ha permesso oggi di essere una vera imprenditrice.

Con uno slancio creativo, Valeria ha iniziato a cucire per sé alcuni costumi da surf, che presto però sono diventati anche l’ambizione di amiche e conoscenti che come lei amano cavalcare le onde del mare a bordo della tavola. Con un po’ di fatica all’inizio, ma accumulando anche tanta esperienza e manualità, la giovane artigiana ha confezionato diversi costumi, prendendo confidenza con modelli e materiali.

È stato grazie alle insistenze dell’amica Micol che l’idea di far diventare questo esperimento creativo un vero e proprio lavoro ha preso consistenza. Perché c’erano l’idea buona (inserirsi in una piccola nicchia di mercato di abbigliamento specializzato per donne surfiste coniugando praticità ed eleganza), una significativa esperienza su modelli e materiali e anche la grinta necessaria, ma occorreva trovare fondi e investire in attrezzature, materie prime di prima qualità e comunicazione. “Grazie al prezioso aiuto di Micol – racconta Valeria – che mi ha aiutato a preparare il business plan per il progetto, ho vinto il bando del Fondo della Creatività della Regione Lazio nel 2015. Ho potuto così investire in nuovi macchinari, iniziare una collaborazione con sartorie professionali e realizzare un sito e-commerce che oggi mi permette di vendere i miei capi da surf e non solo in tutto il mondo”.

Rispetto alla prima collezione,la gamma si è oggi arricchita di altre categorie di abbigliamento che Valeria disegna personalmente: oltre ai modelli onepiece per il surf, tutti realizzati in lycra super resistente, doppio rivestimento e protezione dai raggi UV, ci sono capi per il fitness (leggins, top, ecc.), bikini e costumi interi, apparel per il fuori-acqua e accessori per la spiaggia. E non mancano anche invenzioni vere e proprie di Adalù, come il Dry-Hat, pensato per surfisti e sportivi in genere quando escono dall’acqua. Questo cappello è dotato di un asciugamano all’interno che ha la funzione di assorbire l’umidità dalla testa ed è rafforzato con un tessuto caldo all’esterno (pile e lana), così da mantenere il calore corporeo.

Sin dal suo esordio il marchio Adalù ha anche avuto una attenzione particolare alla questione ecologica. Proprio per questo, consapevole della quantità intollerabile di plastica dispersa nei nostri mari, Valeria ha recentemente scelto di produrre tutto con un tipo di lycra derivata da nylon rigenerato proveniente da reti da pesca raccolte nell’Oceano e con tessuti recuperati da discariche.

“Credo fortemente nel valore che hanno le tradizioni in tutto quello che facciamo. Come surfista italiana – continua la giovane stilista – ho voluto mettere un pizzico di Made in Italy anche nell’industria dell’abbigliamento surf al femminile, poiché sentivo l’esigenza di essere accompagnata da costumi di ottima qualità, pensati proprio per surfiste, anche mentre ero in acqua. Così è nato Adalù, un marchio dedicato a donne avventurose e contemporanee, ma anche nostalgiche e romantiche, che guardano al futuro forti degli insegnamenti del passato, consapevoli e sensuali, incarnando perfettamente l’icona femminile della tradizione italiana.”

E anche il nome del marchio “Adalù” ha a che fare con la tradizione, infatti prende le mosse dai nomi delle nonne di Valeria, A da e Luciana, due donne con la passione per la creatività di cui la nipote porta con orgoglio i geni dell’estro creativo.

Infine chiediamo alla giovane imprenditrice come vede la sua start-up fra 5 anni. “Il mio sogno è internalizzare tutto il processo produttivo, dalle sartorie alla comunicazione. Il mio sogno è trovare un casale, magari nella campagna di Maccarese, dove creare una vera e propria ‘fazenda’ e continuare a vivere da vicino questa impresa che pian piano sta prendendo forma”. E la cosa bella è che nonostante i tantissimi impegni (pensa lei anche a effettuare tutte le spedizioni giornaliere), Valeria trova sempre il tempo, appena le onde lo permettono, di sfrecciare spensierata nel vento sulla sua tavola.

Per chi fosse interessato ad acquistare un capo Adalù: www.adalu.it.