Le centraline antisversamento. A fine novembre sono state attivate dal Comune di Fiumicino tre centraline in grado di misurare in tempo reale ogni presenza di sostanze inquinanti finite nei canali interni e nel fiume Arrone e da questi in mare. Le sonde rivelano i parametri principali di inquinamento delle acque e li inviano ai computer del Comune di Fiumicino. Che si presenta così come uno dei primi nel Lazio ad avere questo sistema di rilevamento. Un primo esperimento era già stato fatto qualche anno fa ma nel dicembre del 2014 le prime due centraline erano state ritirate per “operazioni di manutenzione”. Ora invece il sistema si perfeziona potendo contare su tre moderne sonde che sono state messe nei punti nevralgici della rete interna dei canali. Grazie alla collaborazione con la società Aries Sistemi Srl, il Wwf e l’associazione Programma Natura, la prima è stata messa all’interno delle Vasche di Maccarese, la seconda nell’Oasi del Wwf di Macchiagrande lungo il Canale delle Acque Alte e la terza in quella Oasi Bosco Foce dell’Arrone sulla sponda del fiume subito dopo il depuratore. In questo modo le sonde potranno misurare in tempo reale la qualità delle acque che si immettono in mare attraverso l’enorme rete di canali interni del Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano. Così una moria di pesci, oppure la presenza per esempio di liquami, potranno immediatamente far partire l’allarme. “L’esperienza dei tragici sversamenti provenienti dall’oleodotto dell’Eni ci ha spinto a riattivare e perfezionare il sistema – spiega il sindaco Esterino Montino – le tre centraline ci assicurano un’ampia copertura di tutta la zona che va da Focene fino al confine con Passoscuro. I dati saranno seguiti giorno per giorno da nostri tecnici in grado di interpretarne i valori e di segnalare immediatamente eventuali valori anomalialle autorità competenti”.
Una delle tre centraline, la più moderna, è stata donata nel 2013 per perfezionare la rete dalla Maccarese spa, in questo modo sarà possibile monitorare non solo i fenomeni più invasivi che accadono nelle acque interne ma anche quelli meno evidenti, come una carenza di ossigeno disciolto oppure un eccesso di azoto o altri nutrienti che possono provenire dai campi agricoli e creare poi con la loro immissione nel mare seri problemi all’ecosistema e alla balneazione.
“Siamo felici di essere riusciti a riattivare la rete di controllo – interviene l’Assessore Ezio Di Genesio Pagliuca – ringrazio i nostri funzionari e dirigenti che hanno reso possibile l’impresa. Abbiamo ancora tutti negli occhi le immagini di quel disastro ambientale provocato dallo sversamento dall’oleodotto, quell’avifauna ricoperta di cherosene e morta nei canali. Speriamo che niente del genere si ripeta mai più ma un sistema di rilevamento delle acque interne gestito dal Comune mi sembra un ottima soluzione che potremmo migliorare a seconda delle esigenze e implementare con altre sonde”.
Soddisfazione anche da parte del presidente della Commissione Ambiente, Massimiliano Chiodi, e della consigliera comunale Erica Antonelli, che avevano a più riprese sollecitato il ritorno delle centraline. “Avere un sistema di monitoraggio di eccellenza delle acque interne che permette di controllare nei canali e lungo l’Arrone in tempo reale ogni presenza di sostanze anomale è un passo importante per la salvaguardia dell’ambiente – dichiara Erica Antonelli – Un piccolo gioiello tecnologico formato da tre sonde collocate in punti strategici, utile non solo per controllare la situazione ma anche per scoraggiare qualunque tipo di sversamento”.