Per cinque anni hanno avuto un estraneo in casa. Sempre più invadente, sempre più arrogante. Pochi giorni fa la liberazione. L’invasore è stato condannato e allontanato dall’alloggio degli anziani coniugi che aveva di fatto occupato. Tutto comincia quando marito e moglie, che chiameremo Lino e Gina, 90 anni lui, 83 lei, ricevono dalla badante romena dei vicini di casa la richiesta di ospitare per qualche giorno il padre 65enne, Dimitri. La donna cambia lavoro e non può portare con sé il genitore che viveva a suo carico, senza documenti di soggiorno. Lino e Gina accettano e aprono all’uomo la dependance di servizio della loro casa a Tragliata, nella campagna a ovest di Roma. Dimitri pensa di sdebitarsi con piccoli lavori di giardinaggio, che da quel giorno gli danno diritto, nella sua testa, non solo a restare nell’alloggio ma anche a una paga mai concordata. Lino e Gina non hanno la forza di cacciarlo, lui non ha intenzione di andarsene. Finché i coniugi si trovano senza acqua in casa, chiamano l’idraulico e scoprono che Dimitri ha deviato le tubature verso l’orto che si è creato. Finalmente gli dicono basta, ma lui la prende male, pretende 10mila euro di arretrati e strattona la donna davanti ai testimoni intanto accorsi (il parroco, altri vicini). Arrivano anche i carabinieri e l’arrestano. Il pm Mariateresa Gerace lo accusa di tentata estorsione continuata. Il gip le dà ragione ma non concede l’arresto. Solo il divieto di restare a Roma. Tanto basta, però, perché i coniugi ritrovino la loro serenità domestica. A riportare la notizia è un articolo del Corriere della Sera a firma di Fulvio Fiano.