La denuncia arriva da Rosario Sasso, pendolare FR5 Civitavecchia-Roma. “Quanto è accaduto ieri ha dell’incredibile, ormai si è raggiunto un livello veramente insopportabile, ma soprattutto rischioso per la salute delle migliaia di pendolari che ogni giorno utilizzano il treno per recarsi a Roma – dice il pendolare –  Ieri il treno 7147 che parte da Ladispoli alle ore 7:39 ci ha regalato l’ennesima avventura: pieno in ogni ordine di posti sin dal capolinea, con gente in piedi nei corridoi e vicino alle porte, di cui almeno una era rotta con tutti i rischi connessi in caso di emergenza. Dopo 10 minuti nei pressi della stazione Maccarese-Fregene abbiamo avvertito nelle carrozze una puzza di fumo che man mano si faceva sempre più intensa, un signore ha provato ad aprire il finestrino ma la situazione è peggiorata. Il fumo proveniva proprio da fuori, si trattava probabilmente di un guasto ai freni. Molte persone si sono alzate in piedi cercando, invano, un posto o una carrozza dove respirare, a bordo c’erano anche persone anziane, una signora con un neonato nella carrozzina. Fortunatamente arriviamo a Roma-Aurelia, qui giustamente tutti scendono, si nota il fumo che esce copiosamente dalla parte bassa di alcune carrozze. Il treno è bloccato e centinaia di pendolari rimangono appiedati. Quindi non solo ritardi, non solo treni super affollati, non solo mancanza di aria condizionata, non solo treni vecchi ed obsoleti. Adesso noi pendolari della FR5, ed in particolare di Ladispoli-Cerveteri, rischiamo anche la salute. Eppure a sentire Trenitalia e l’assessore regionale ai trasporti Francesco Lollobrigida tutto va bene, anzi benissimo. È stato annunciato un treno nuovo che ad oggi non è chiaro a che ora sarà utilizzato, sarà un treno che andrà a sostituire uno dei tanti treni vecchi ed obsoleti che attualmente circolano sulla nostra tratta. Recentemente notiamo un peggioramento delle condizioni di viaggio, treni a cui hanno tolto una carrozza, passando da 5 a 4 vagoni, probabilmente per motivi di manutenzione. Pochi giorni fa si è verificato un altro episodio grave con la soppressione di un treno cha ha creato grossi problemi a molte centinaia di pendolari di Ladispoli arrivati al lavoro con una o due ore di ritardo. A fine mese tra l’altro entreranno in vigore gli aumenti delle tariffe. Aumenti che sarebbero giustificati solo a fronte di una adeguamento del servizio, un servizio decente e non da terzo mondo come quello attuale. È vero che le risorse sono poche  ma si continua a privilegiare la clientela dell’Alta Velocità a discapito della massa dei pendolari che sono costretti a prendere il treno in condizioni veramente non più tollerabili. Non dimentichiamo che la tratta è molto utilizzata giornalmente da centinai e centinaia di crocieristi che fanno scalo a Civitavecchia e si recano nella capitale. Giusto un anno fa (maggio 2011) ci fu proprio a Ladispoli il blocco spontaneo dei binari da parte di molti pendolari esasperati. Episodio non giustificabile ma che rappresentava la spia di una situazione di estremo disagio. Da allora la situazione non è certo migliorata, anzi”.