È Andrea Ricci, Portavoce Comitato Pendolari Maccarese – Palidoro a farsi interprete dei gravi disagi causati dall’attuale collegamento ferroviario con la Capitale e sulle speranze per il futuro.

“Un mese difficile da dimenticare. Questo è stato giugno per i pendolari della FL5 Roma – Civitavecchia. Il culmine è stato raggiunto il 18, quando il “nuovo” treno, partito alle 8 da Ladispoli e giunto a Maccarese con i 5 minuti di ritardo di prammatica, prima di arrivare a Roma Aurelia si è fermato, con i suoi 400 passeggeri circa, in aperta campagna, nei pressi di un fossato ed a poche decine di metri da una delle numerose gallerie della linea… Una precisazione: quando parliamo di “nuovo treno” ci riferiamo al fatto che si tratta di una corsa aggiunta quest’inverno come parziale risposta alle quotidiane mail che Trenitalia e la Regione Lazio hanno ricevuto quasi quotidianamente per mesi dal direttivo del Comitato Pendolari Litoranea Roma Nord. Non certo “nuovo” rispetto al materiale utilizzato, composto da elettromotrici costruite nella seconda metà degli anni ’70, e che mostrano ancor più dei loro anni: porte di intercomunicazione legate con lo spago affinché non cadano, braccioli dei sedili con i buchi per la ruggine e, come è lecito aspettarsi di conseguenza, meccanica della medesima efficienza.
Meglio il caldo che il buio, avranno pensato i pendolari: ma le due ore e quaranta in cui il treno è rimasto fermo prima che si riuscisse a far arrivare un locomotore di riserva da Roma Smistamento e che lo si riuscisse ad attaccare all’elettromotrice hanno presto fatto dimenticare i lati positivi della questione. Nel frattempo, i treni successivi, anche su richiesta dei membri del Comitato, sono stati deviati sulla linea per Ponte Galeria, accumulando ritardi di “soli” 15-30 minuti. Da Trenitalia, qualche bottiglia d’acqua omaggio alla stazione Aurelia, tanto da poter dire che era stata fornita assistenza e nessuna scusa.
A questo punto i membri del Comitato Pendolari, dopo aver presentato, insieme ad altri, un esposto con decine di firme alla Polizia Ferroviaria, “incassati” anche i comunicati di solidarietà dei Sindaci sia di Cerveteri che di Ladispoli che di quello allora appena eletto di Fiumicino, hanno immediatamente scritto a Regione e Ferrovie per chiedere un incontro urgente al fine di sapere quali provvedimenti stessero essi prendendo per porre riparo alle continue soppressioni e ai continui ritardi sulla linea e quali penali siano state comminate in questi tre mesi per tale motivo a Trenitalia. Se infatti quanto accaduto il 18 giugno è finito anche sui quotidiani nazionali, i disagi quotidiani non lo sono, ma sommati non sono né meno gravi né meno pesanti rispetto ad un caso, che se fosse isolato, sarebbe diversamente tollerabile. Inoltre, mentre nelle estati scorse Trenitalia aveva potuto accampare come scusa per i disservizi una volta la necessità di revisionare i TAF usurati della Roma – Viterbo, una volta l’incendio di Roma Tiburtina, una volta la scadenza della revisione per i Vivalto stessi, quest’anno non si sa proprio con chi prendersela, se non con il caldo, che per la verità appare un fenomeno abbastanza costante a queste latitudini…
Ed inoltre, mentre non solo ai Comitati ma allo stesso Comune di Civitavecchia era stata garantito l’aumento delle composizioni a 6 carrozze da fine aprile, mentre a tutt’oggi le composizioni sono quasi esclusivamente da 5 carrozze se non addirittura da 4. La posizione del Comitato Pendolari Litoranea Roma Nord, che è l’unione dei Comitati locali delle località dell’asse Aurelio (tra cui il Comitato Pendolari Maccarese – Palidoro) non è mai stata per l’estremizzazione delle posizioni e per azioni clamorose,ma certo la situazione è sempre più pesante. E tale atteggiamento, che comunque in questi anni ha prodotto alcuni risultati, a partire dalle due coppie di treni Roma – Ladispoli – Roma aggiunti tra le 8 le 9 di mattina, all’ampliamento della rete di vendita, particolarmente delle macchinette automatiche prima a Maccarese e poi a Torrimpietra, all’istituzione della fermata Cotral di coincidenza alla stazione Aurelia, alla sostituzione già da anni del materiale tipo “Minuetto” con altro più capiente, all’essere riusciti ad evitare le riduzioni effettuate su altre linee nel periodo estivo dimostrando che anzi l’aumento dei croceristi e la presenza dei “villeggianti pendolari” richiede semmai misure di segno opposto (anche se non sono mancati segnali in controtendenza, come la soppressione non annunciata, avvenuta un anno fa, di una coppia di treni la sera), potrà essere portato avanti solo se dagli altri interlocutori sarà altrettanto confermato anche nei fatti. Né si può dire che i miglioramenti avuti in questi anni abbiano tenuto il passo dell’incremento demografico delle nostre località. Già per lo scorso dicembre era stata annunciata una revisione completa dell’orario, come in corso in tutta la Regione, al fine di avere, rispetto ad ora, treni più veloci per le località più settentrionali della linea e treni più frequenti per quelle più vicine. Questa revisione è già stata più volte rimandata, ma sia chiaro che i pendolari non accetteranno modifiche di orario prima non analizzate insieme ai pendolari stessi, oltre che agli altri stakeholders. Ed effettivamente finalmente il nuovo Assessorato Regionale ha cominciato a muoversi, incontrando il Comitato il 10 luglio e dando appuntamento ad un nuovo incontro in cui verrà presentata una prima bozza entro l’inizio di agosto. Per i pendolari della nostra zona, la possibilità di avere finalmente una riduzione dei “buchi di orario” in corrispondenza con l’effettuazione dei treni Roma – Pisa: un obiettivo per il cui raggiungimento il Comitato chiama a raccolta tutti gli utenti delle nostre stazioni, e a cui (altra novità) il nuovo Assessorato Comunale alla Mobilità ha annunciato il suo pieno sostegno”.