Stanca dei mesi di attesa e scuse di ogni tipo – la consegna sarebbe dovuta avvenire al massimo entro i primi di maggio – la signora si è rivolta ai carabinieri di Fregene per riavere  i 1500 euro di caparra (su un totale di 2850 euro) consegnati al venditore, titolare di una ditta d’arredamento d’esterni e interni nel nord del Comune (che non si trova nè a Fregene, nè a Macacrese). “Se i carabinieri non riusciranno a farmi riavere i soldi, non mi rimane che denunciarlo e allora potrò fare il suo nome e quello della ditta. Oltretutto, nell’attesa dell’arrivo dei mobili, ho liberato la stanza ammucchiando le cose un po’ dappertutto e ora non solo non ho neanche una sedia libera per un ospite ma per me invalida è difficile perfino muovermi per casa. Purtroppo mi è stato detto che ci sarebbero altri truffati allo stesso modo, spero tanto nell’aiuto dei carabinieri, io vivo di pensione e quei soldi erano parte dei miei pochi risparmi”. Speriamo allora per il suo bene di non dover tornare più sull’argomento.