Interverranno, insieme agli autori, Salvatore Lordi e Annalisa Giuseppetti, Mario Canapini, sindaco di Fiumicino, Giuseppe Sanzotta, vice direttore de Il Tempo, Fabrizio D’Esposito, inviato de Il Riformista, Alessandro Politi, di SecurityWorld Advisory S.A.. Moderera’ il dibattito, il giornalista Lao Petrilli. È passato poco piu’ di un anno dall’attentato terroristico di Monaco quando il mondo, ancora sotto shock per la morte degli atleti israeliani alle olimpiadi, assiste stordito alla strage scatenata dal terrorismo di matrice arabo-palestinese in Italia. Tutto ha inizio alle 12.50 del 17 dicembre del 1973 quando un commando di Settembre Nero lancia due bombe al fosforo a bordo del Boeing 707 della Pan America in sosta all’aeroporto Leonardo da Vinci. Drammatico il bilancio: 32 morti, 17 feriti, il sequestro di un aereo della Lufhtansa che sorvolera’ i cieli del medioriente con sei poliziotti a bordo in una odissea che terminera’ dopo trenta ore a Kuwait City. Cosa rimane, oggi, di quella vicenda che tenne con il fiato sospeso tutto il Paese? A 37 anni di distanza il libro vuole cercare di fare luce su quella strage. ”Stragi definitivamente cancellate”, scrive Sandro Provvisionato nella prefazione, parlando anche dell’altro attentato allo scalo romano del 1985. E degli autori cita ”il lavoro ”paziente, minuzioso, certosino che li vede muoversi come abili investigatori del passato nei meandri di quello che a pieno titolo puo’ essere considerato un cold case, un caso freddo nella storia della sporca guerra che il terrorismo ha combattuto sul terreno della nostra penisola”.
Il libro di Salvatore Lordi e Annalisa Giuseppetti, – dichiara il Sindaco Mario Canapini – con estrema attenzione e professionalità ripercorre una delle vicende storiche terroristiche più oscure e irrisolte accadute all’Aeroporto di Fiumicino. Ringrazio quindi a nome dell’Amministrazione Comunale gli autori del volume al quale è stato concesso anche, per l’alto valore istituzionale della tematica, il Patrocinio del Comune. Rilevo soltanto, con rammarico, che una strage di queste dimensioni è stata completamente dimenticata dalle Istituzioni e che l’unico ricordo viene dalla cerimonia che si svolge ogni anno in memoria del finanziere Antonio Zara all’interno della Caserma della Guardia di Finanza a lui intitolata.”