5 gennaio 1939 – 27 novembre2014

C’era una volta in Fregene… Un uomo dal carisma molto forte, che forse neanche lui immaginava di possedere. Insegnò senza pretendere di essere Maestro, la generosità nei confronti dei più fragili. Mise in pratica quello che molti son capaci soltanto di teorizzare e mai si arrese alle ingiustizie. Fu tenace nel tentare di arrivare a tutti ma soprattutto ai più giovani, ai Suoi ragazzi, perché aveva capito prima e meglio degli altri che proprio i giovani potevano essere il miglior investimento, e l’unica scommessa che valesse la pena di fare, per il futuro.

Egli fu compagno di tante avventure, e, seppur diversi, diventammo complici di tante esperienze di vita. Lui un po’ don Chisciotte lo era sicuramente, io fui onorato di essergli a fianco ritagliandomi un ruolo di Sancho Panza, fedele scudiero, che ancora oggi mi gratifica e mi impone di tentare di mantenere vivo il suo ruolo. Conoscendolo un po’, anche scontrandosi con lui per divergenze di opinioni, era impossibile non apprezzarlo e non volergli bene.

Era un uomo dal grande cuore mandato dal cielo laddove ce ne era estremamente bisogno. Un leader che non aveva bisogno di imporsi perché con l’esempio catturava le sue ‘prede’… Se caddi nel suo ‘bartavello’ fu solo perché era una trappola d’amore. E ancora dopo tanti anni gliene sono grato. Il suo nome era, ed è ancora, Vincenzo Bauco e io, nel volergli bene, sono onorato di essere stato suo Amico.

Lorenzo D’Angelantonio