È il commento del consigliere comunale del Pd, Alessandra Vona sul disegno di legge presentato dal Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, per garantire la parità di genere nelle procedure per l’elezione dei consigli comunali, negli statuti comunali e provinciali e in materia di costituzione delle commissioni per i concorsi pubblici. “Purtroppo il machismo politico è una realtà del nostro sistema distorto e unidirezionale che ben viene rappresentato dall’amministrazione comunale di Fiumicino che solo in corsa, dopo le vibranti proteste del Pd, ha corretto il tiro integrando nella squadra tutta al maschile due assessori donna. E non è un caso che sia proprio il Pd l’unica forza politica composta al cinquanta per cento da esponenti del cosiddetto gentil sesso” sottolinea il consigliere PD che ha comunque accolto positivamente l’adesione dell’Anci, l’associazione dei comuni italiani, e del suo presidente Sergio Chiamparino (Pd). “I Paesi che possono dirsi realmente avanzati – sottolinea Vona – sono quelli in cui le donne hanno la possibilità di ritagliarsi uno spazio attivo nella vita pubblica e lavorativa, senza essere succubi di quelle pressioni che ne limitino la libertà di scelta nelle questioni private. Il conseguimento della parità di genere deve rappresentare non solo un imperativo morale, ma anche una necessità economica: una maggiore integrazione delle donne nella vita economica rappresenterebbe una nuova fonte di crescita, mentre un migliore equilibrio nella rappresentanza di uomini e donne favorirebbe l’innovazione nelle attività economiche, come dimostrato da numerosi studi. Inoltre, una maggior coinvolgimento dei talenti e delle professionalità femminili avrebbe un impatto positivo anche nella battaglia per il rispetto dei diritti umani perché, come ha spiegato il Ministro Carfagna, “il fardello più pesante di miseria, lotte armate e povertà continua a gravare sulle donne, mentre all’interno dei consigli di amministrazione, delle sessioni di governo, dei negoziati di pace e delle altre assemblee dove vengono prese decisioni fondamentali, le donne sono troppo spesso assenti”.
“Mi auguro come donna e come rappresentante istituzionale – conclude – che già dalla prossima legislatura, al di là di chi siede in maggioranza, si possa dare vita a una nuova fase della politica, con un coinvolgimento più attivo delle donne in consiglio e in giunta”.