Una riduzione drastica prevista dalla manovra economica, che rischia di compromettere la sopravvivenza stessa di questi 23 scrigni di biodiversità, che consentono di difendere 1 milione 437 mila ettari di territorio, ovvero il 5% del territorio italiano e d tutelare decine di migliaia di specie animali e vegetali, tra cui specie simbolo del nostro Paese come l’orso o il lupo, garantendo allo stesso tempo i servizi naturali indispensabili alla vita – come la qualità dell’aria e dell’acqua, il cibo, la protezione dal rischio idrogeologico – e un importante indotto economico legato al turismo e ai posti di lavoro. I parchi rappresentano inoltre il cuore della protezione europea della biodiversità che si attua attraverso le rete europea Natura 2000. “Nel 2010 Anno della biodiversità sarebbe davvero assurdo cancellare i parchi con il colpo di scure di un taglio indiscriminato e irresponsabile, subito dopo la celebrazione della prima Conferenza nazionale per la biodiversità del maggio scorso, e proprio mentre sta per vedere la luce la Strategia nazionale, che assegna ai parchi un ruolo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di conservazione imposti anche all’Italia dagli accordi internazionali – dicono WWF e LIPU – Il taglio dei parchi è un pessimo biglietto da visita del nostro Paese in vista del vertice mondiale sulle biodiversità, che si svolgerà ad ottobre a Nagoja in Giappone, ed è un falso risparmio:  il taglio è di solo 25 milioni di euro  (mezzo caffè al giorno per ogni italiano). WWF e LIPU, insieme a migliaia di dipendenti, professionisti, addetti alla vigilanza, educatori ambientali impegnati nei Parchi, chiedono a gran voce al Governo quanto pensi di investire nell’ambiente e nella biodiversità. Ma la risposta, purtroppo, appare evidente: già nei tagli alle spese dei dicasteri contenuti due anni fa nel primo decreto Tremonti (dl 112/2008), il Governo aveva deciso che dal 2009 al 2011 i fondi del Ministero dell’Ambiente sarebbero stati ridotti del 52%, con una riduzione di 678 milioni di euro sui 1.300 milioni di euro realmente disponibili nel 2008. E in occasione della discussione sulla Legge Finanziaria 2010, è emersa una situazione ben più preoccupante. A fine 2009 lo stesso Ministro Stefania Prestigiacomo denunciava un ulteriore ridimensionamento, oltre a quello già previsto nel decreto Tremonti, che stava facendo passare il bilancio del Ministero dell’Ambiente dai circa 1.700 milioni di euro garantiti nel 2008, ai 1.265 milioni del 2009, ai 738 milioni circa del 2010, per arrivare a 590 milioni di euro nel 2011: un dimezzamento in soli due anni del bilancio del dicastero e una riduzione di 2/3 in tre anni. È la fine del Ministero dell’Ambiente? I parchi rappresentano una delle competenze di maggior rilievo di questo dicastero, che il Ministro Prestigiacomo sta cercando di difendere. Con i previsti tagli ai parchi, il Governo incasserà il risultato di un’azione intollerabile di riduzione progressiva della capacità operativa in campo ambientale. Il WWF e LIPU auspicano che si pensi subito al modo di recuperare accogliendo anche l’appello del ministro di risparmiare i Parchi da questi tagli.