Pubblichiamo integralmente l’articolo: “II Piano di sviluppo prevede un’espansione dello scalo che andrà a impattare su una zona delicatissima dal punto di vista naturalistico. Nell’Anno Internazionale della Biodiversità, un duro colpo agli ecosistemi ed al sistema paesaggistico della Riserva Naturale del Litorale Romano rischia di essere inferto con il Piano dì Sviluppo dell’Aeroporto di Fiumicino 2008-2044. Tale Piano prevede un enorme espansione del settore nord-occidentale dell’aeroporto che comporterà forti impatti sui SIC (sito di importanza comunitaria), Macchia Grande di Focene (oggi oasi WWF) e Macchia Grande di Ponte Galeria nonché nella ZPS (zona dì importanza strategica) Lago di Traiano. Un Piano che ricalca gli errori del passato: gran parte dell’aeroporto e della sua zona di espansione, sorgono, infatti, in corrispondenza dì un antico sta­gno il cui drenaggio ha richiesto la costruzione di  ben 500 km di canali. Un’area dall’equilibrio idro-geologico delicato essendo costituita da sedimenti alluvionali e palustri che agli eccessi di carico rispondono con la subsidenza. A ciò si aggiunge il fatto che i proprietari dei terreni agricoli vincolati, interessati dallo sviluppo aeroportuale detengono la maggiore quota azionaria di Adr Spa. Sorge quindi il dubbio che possa trattarsi di una specula­zione.
Com’è evidente, l’espansione sarà solo l’inizio dal momento che le piste di decollo e di atterraggio non viaggiano da sole. Ad esse si accompagneranno e cosiddette infrastrutture di servizio: strade, svincoli, uffici, hotel. Un complicato sistema che alimenterà grandi appetiti immobiliari a scapito della qualità della vi­ta e dei valori di biodiversità dell’area. Con l’inevita­bile conseguenza di frammentare il territorio e affo­gare le aree libere da speculazione edilizia sotto una superficie stimabile, al momento, in 13.000.000 di metri quadrati di cemento equivalente a ben 1.204 campi di calcio.
Nel frattempo le Aziende agricole, insediate sin dagli anni ’30 per la gestione dell’area rurale, stan­no lentamente scomparendo nell’indifferenza degli Enti Gestori della Riserva (Comuni di Roma e Fiu­micino) che in 14 anni poco o nulla hanno fatto per lo sviluppo sostenibile dell’area protetta. Ad oggi non è stata avviata una Valutazione Am­bientale Strategica (VAS) sul Piano, contrariamente a quanto prevede la normativa vigente, né sono sta­ti avviati percorsi di partecipazione della popolazio­ne. Per questo il WWF Lazio, contestando in toto le scelte previste dal Piano e basandosi sulle indicazio­ni della Commissione Europea sul tema, ha richie­sto l’avvio della procedura di VAS e il blocco del rila­scio del nulla-osta tecnico da parte di ENAC. Il caso di Fiumicino si inserisce, però, in un con­testo regionale più ampio in cui, sebbene manchi un atto di pianificazione di area vasta relativo al siste­ma aeroportuale, sono ugualmente previste anche la delocalizzazione del traffico di Ciampino sul nuo­vo aeroporto di Viterbo e la proposta dell’aeroporto regionale di Frosinone: il tutto senza, ovviamente, alcuna valutazione strategica”.