L’impatto mortale è avvenuto in via del Sasso, in una frazione di Cerveteri, all’altezza dell’incrocio con via di Zambra. A nulla sono serviti i soccorsi e la corsa all’ospedale di Civitavecchia. Giuliano Gemma aveva 75 anni e ha vissuto per molto tempo a Fregene, dove aveva una villa in via Numana. È a Fregene che sono cresciute le sue due figlie Giuliana e Vera avute con la prima moglie. Poi ha deciso di trasferirsi nella zona di Cerveteri.

Nato nella capitale nel 1938, Gemma era arrivato al cinema giovanissimo, dapprima come stuntman. Dino Risi lo prese per un piccolo ruolo accanto ad Alberto Sordi in “Venezia, la luna e tu”. Poco dopo William Wyler lo notò a Cinecittà e lo scelse per il ruolo di un centurione nel kolossal Ben-Hur, comparsata che gli servirà da vero trampolino di lancio nel cinema. Durante il servizio di leva, Duccio Tessari lo vuole per interpretare da protagonista il biondissimo Krios in Arrivano i titani, pellicola di grandissimo successo commerciale anche all’estero che tratta con ironia il genere mitologico. Poi è un generale garibaldino nel Gattopardo di Luchino Visconti, seguono numerosi film di grande successo come Angelica e Angelica alla corte del re. Dopo arriva il filone spaghetti western che lo consacra divo, facendo grandi incassi al botteghino (con pellicole di genere firmate da Duccio Tessari, Tonino Valerii, Sergio Corbucci) Una pistola per Ringo, Il ritorno di Ringo, Adiós gringo, Un dollaro bucato, I lunghi giorni della vendetta, Per pochi dollari ancora e I giorni dell’ira. In alcune pellicole utilizza lo pseudonimo di Montgomery Wood. Con Bud Spencer è in coppia in Anche gli angeli mangiano fagioli; torna poi sul genere in coppia con Ricky Bruch in Anche gli angeli tirano di destro. Interpretato Robin Hood in L’arciere di Sherwood e un primitivo in Quando le donne avevano la coda. Cambiando genere, Gemma apparve in film più impegnati come Il deserto dei Tartari di Valerio Zurlini, una delle sue prove migliori, come anche Il prefetto di ferro di Pasquale Squitieri, assieme all’altrettanto significativa parte in Un uomo in ginocchio di Damiano Damiani del 1979, film che lo riproporra’ per ruoli drammatici. Negli anni 1980 prese invece parte a Tenebre di Dario Argento e Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli e diede il volto al celebre personaggio dei fumetti Tex Willer in Tex e il signore degli abissi, film originariamente pensato per la tv. Dalla fine degli anni ottanta ad oggi ha lavorato soprattutto in produzioni televisive. Dopo aver interpretato oltre cento film, ha raccolto premi di prestigio tra cui il David di Donatello, il premio al Festival Internazionale del cinema di Karlovy Vary come miglior attore, il Globo d’oro, il Nastro d’argento e per tre volte il Premio De Sica.