Con una nota Adr interviene sul tentato taglio da parte di suoi operai il 12 novembre di un filare di un centinaio di metri di piante a Santa Ninfa su un campo agricolo al confine con il Leonardo Da Vinci. Un tentativo poi rientrato per l’opposizione degli agricoltori, proprietari dell’area, che non erano stati avvisati e del responsabile delle oasi del WWF. “L’ufficio Polizia di frontiera il 24 gennaio scorso ha fatto la segnalazione – prosegue la nota – quindi Enac ha sollecitato Adr ad intervenire. Secondo il programma nazionale di sicurezza a distanza inferiore ai 7,5 metri dalla recinzione aeroportuale non devono essere piantate essenze arboree che possano costituire elemento di facilitazione per lo scavalcamento o nascondiglio di eventuali sabotatori. Per questo il gestore è intervenuto”.

“Senza però avvisare nessuno, né gli agricoltori proprietari delle, né la pubblica amministrazione – replica l’assessore comunale alle politiche del territorio Ezio Di Ginesio Pagliuca – le piante sono lì da 50 anni, hanno fatto la stessa cosa nel 2011 eliminando centinaia di piante. La solita arroganza di Adr che in zona di Riserva statale non indica neppure eventuali ripiantumazioni”.

 

Pubblichiamo la nota integrale di Adr: 

“La potatura del filare di tamerici è stata richiesta dalla Polizia di Stato – Ufficio Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino, con lettera del 24 gennaio 2013, inviata ad ADR e, per conoscenza, all’Ente Nazionale Aviazione Civile.
Da una verifica effettuata, la Polizia riscontrava che un ampio tratto della recinzione perimetrale era coperto da rovi e da una fitta vegetazione di arbusti in contravvenzione a quanto disposto dal Programma Nazionale di Sicurezza emanato dall’ENAC che stabilisce un’area di rispetto di 7,5 metri, sia all’esterno sia all’interno della recinzione aeroportuale, che consenta una chiara visibilità del confine di sicurezza dell’aeroporto, necessaria per controllare che nessuno abbia accesso all’interno.
A seguito di un’ispezione del 5-8 marzo 2013, ENAC, con una lettera emessa il 12 novembre 2013 ha sollecitato ADR ad intervenire con urgenza, predisponendo un programma sulle azioni correttive da intraprendere e sui tempi di attuazione.
Il Programma Nazionale di Sicurezza, infatti, attribuisce al gestore aeroportuale la responsabilità di controllare e mantenere la vegetazione in prossimità della recinzione perimetrale. Nello specifico, l’Allegato D del Piano, denominato: “Aree a ridosso della recinzione all’interno del sedime” prescrive, tra l’altro, che non debbano essere piantate essenze arboree di alcun genere (che possano costituire elemento di facilitazione per lo scavalcamento o nascondiglio per eventuali sabotatori) a distanza inferiore ai 7,5 metri dalla recinzione aeroportuale e dispone la potatura di tutta la vegetazione arbustifera / arborea nello stesso limite di metri (7,5) dalla recinzione. Vanno inoltre effettuati periodici sfalci dell’erba; la recinzione, infatti, deve essere sempre tenuta sgombra da erba ed arbusti di qualsiasi genere, affinché sia consentita una corretta e costante ispezione visiva. L’allegato “E” del Piano, in merito all’area esterna adiacente al confine perimetrale prevede, infine, che si debba creare e mantenere una fascia di sicurezza con le stesse caratteristiche di quanto stabilito per l’interno.
Alla luce di quanto sopra, ADR il 12 novembre 2013 ha dovuto quindi iniziare l’intervento nell’area esterna per ripristinare le condizioni di sicurezza previste dalla normativa vigente in campo aeroportuale. La potatura del filare di tamerici citata nell’articolo nasce quindi dalle esigenze sopra descritte”.