Sono profondamente convinto che l’On. Baccini ha tutte le opportunità e tutta l’esperienza politica per comprendere e dare la giusta dimensione alla vicenda, oggetto di un incontro con protagonista ministeriale l’On. Nencini, relativo al Piano di Infrastrutture nazionali e in particolare lo sviluppo dell’Aeroporto di Fiumicino. Questo non risulta dalla sua doppia e doppiamente ambigua dichiarazione, sia nei confronti delle azioni del Sindaco Montino, ma anche perchè propone un “prezzo” da contrabbandare tra raddoppio aeroportuale e salute dei cittadini. Cerco di dare un contributo a capire intanto invitando l’On. Baccini a documentarsi sugli atti formali dell’Amministrazione Montino, sostenuto dalla Regione Lazio, della sua Giunta e del Consiglio Comunale e del ministero dell’Ambiente. Atti a completa disposizione che documentano l’assoluta contrarietà al raddoppio dell’aeroporto, al consumo di 1.300 ettari di territorio agricolo di Riserva, ma favorevoli , come sta accadendo, allo sviluppo e al miglioramento delle infrastrutture interne.

1 – Nel 2013 il gruppo di lavoro ministeriale costituito da tutti i soggetti interessati all’infrasttruttura aeroportuale di Fiumicino da ADR ad ANAS, da Autostrade per l’Italia a RFI, da Camera di Commercio ad Unindustria Lazio… escluso il Comune di Fiumicino… ha strutturato il programma di lavoro

2 – Il 13 Settembre 2017 gli stessi soggetti con l’On. Nencini da Enac alla Regione Lazio, dal Sindaco di Roma ad ADR e RFI prendono atto del Decreto Ministeriale di Programmazione del 28 Luglio 2017 contenente la programmazione delle infrastrutture Nazionali ma con prevalenza dei progetti per l’Aeroporto di Fiumicino. Assente il Sindaco di Fiumicino.

3 – Risulta evidente che il Comune che ospita l’Aeroporto, quella Amministrazione guidata da Montino esclusa in questi anni dall’elaborazione, studio, contenuti tecnico amministrativi, dalle modalità previste dalla legge di VIA e di VAS, che saranno fondamentali per ogni procedura, non poteva che declinare l’invito. Non con un NO a priori, ma con la disponibilità a essere considerato coprotagonista per una visione infrastrutturale , che mettesse al centro il territorio di Fiumicino e le conseguenze reali di una programmazione aeroportuale comprensiva dell’interesse dell’ambiente e dei cittadini tutti.

Dichiara l’On. Baccini: “Lo sviluppo dell’aeroporto non può prescindere da un impegno attivo del territorio. Un impegno che sia adeguatamente compensato per i danni che il territorio potrebbe subire con tale opera”. Chiedo all’On. Baccini quale sia il livello sostenibile di ogni cittadino, di ogni centimetro di terra, di acqua, di bosco, di ogni animale o insetto che fanno della Nostra Riserva uno dei luoghi più belli del Lazio… quale livello di compenso monetizzato può recuperare un danno ambientale, già insostenibile ed elevato ad oggi dentro, intorno all’aeroporto e in tutto il comprensorio interessato dal traffico aereo. Quale compenso poi può annullare un raddoppio così come previsto dal Min. Passera e sottoscritto dall’allora Governo Monti, un giorno prima di dimettersi. Sinceramente, On. Baccini, spero di aver mal compreso. Non c’è moneta che compensi un danno ambientale già evidentemente molto grave. Dichiara ancora l’On. Baccini che Montino (quindi tutto il governo di Fiumicino) abbia una posizione “goldoniana” e che l’esclusione dal tavolo (quello di cui u.s.) sia una strategia tutta interna. Intanto lascerei in pace Goldoni e la sua maestria nel descrivere le multiformi vicende della società umana. Dovrebbe guardare gli atti da quelli contrari al raddoppio a quelli di difesa delle migliaia di lavoratori delle aziende in crisi dell’intero indotto aeroportuale, compresa l’Alitalia, per trovare una risposta di impegno, netto, indipendente e diretto, Governo Nazionale compreso. Piuttosto sarebbe interessante capire da che parte sta l’On. Baccini. Con gli atti formali di questa Amministrazione e della Regione o con una trattativa prezzolata che preveda un “piccolo” sacrificio di 1.300 ettari di Riserva verso Nord, sacrificando decine di aziende agricole e orticole dell’entroterra, e permettendo, ahinoi, tranquillamente milioni di tonnellate di cemento oltre a quelle attuali. Se la sua candidatura a primo cittadino parte da questi spunti deve sapere da subito che questo territorio non è in vendita.

Giuseppe Pavinato
Il Presidente della Commissione Bilancio e Trasporti del Comune di Fiumicino