Almeno tre messaggi al giorno. Il contenuto un po’ ripetitivo: “Che impressione ti ho fatto? Siamo cambiati vero? In meglio o in peggio? Hai da fare? Rispondi, per favore. Rispondo solo all’ultimo: sto lavorando. “ Che lavoro fai, forse non ricordo di avertelo chiesto o tu non me lo hai detto, ero distratto ma… ancora lavori?”. Due mogli e due figli, paura della solitudine, non sa che fare più della sua vita. Rincorre il passato non appena su facebook vede una mia foto che mi ritrae mentre partecipo a una sfilata di moda della capitale. Dalle scale di Piazza di Spagna scendevano come piume al vento le indossatrici eteree, asessuate, invidiate dalle donne per il loro difetto di non ingrassare. “E della laurea in filosofia che ne hai fatto”? C’ho incartato le uova. “Ti va di scherzare?”. Ognuno può avvolgere le uova con quello che gli pare e piace. “Ti vengo ad aspettare fuori del lavoro, così parliamo un po’. Ti va? Spero di non averti offeso. Un aperitivo, ti rubo poco tempo”. Stavolta l’ho io il vantaggio e non voglio dare l’impressione di essere stata tutti questi anni a languire una carezzina come i cagnolini abbandonati. Ho deciso di farlo sbuffare come il venditore di palloncini costretto a gonfiarli a fiato. E a mio marito cosa dico? E a quest’altro? Già, se una volta mi è capitata una scivolata, una debolezza, un peccatuccio. Ma perché lo vuole sapere ora? Gli uomini ammirano sempre le donne traditrici purché non siano loro le vittime. Ma che gliene frega di sapere se l’ho tradito, visto come è andata. Ne va del suo orgoglio nel caso affermativo. Lui così bello da far alzare la testa anche a chi ha il torcicollo non sopporterebbe di essere arrivato secondo. Lo voglio far sentire ultimo in graduatoria. Per una specie di giustizia. Bè ad essere sincera forse per vendetta… che nelle Nozze di Figaro di Mozart pare sia un piacere riservato ai saggi. Altrimenti che avrei studiato a fare filosofia!