"La scelta di avere un figlio – ha dichiarato l’assessore regionale alle Politiche sociali Anna Salome Coppotelli – è fortemente condizionata da vincoli economici e da incertezze lavorative. Abbiamo raggiunto l’obiettivo di potenziare e rendere più flessibili i servizi all’infanzia come i micronidi, i nidi e gli asili nido, per agevolare la conciliazione dei tempi di cura con il lavoro. Generalmente sono le donne a sopportare i costi delle scelte di maternità in termini di rinuncia al lavoro e sono consapevoli che spesso la condizione di non occupazione, nel caso di uscita dal mondo del lavoro per la nascita di un figlio, diventa irreversibile” – ha continuato l’assessore.
Per questo, la Regione ha adottato politiche sociali fortemente orientate in questo senso impegnandosi a fornire risposte alle famiglie, alle donne e alle giovani che prendono la decisione di avere un figlio. "Le donne che risiedono da almeno un anno nel territorio laziale devono presentare la domanda al comune di residenza – ha spiegato la Coppotelli – i requisiti richiesti sono la nascita o l’adozione dal 1 gennaio al 31 dicembre 2008 e l’indicatore della situazione economica (ISEE) inferiore o uguale a 20mila euro”. Nel caso in cui i bambini vengano adottati l’adozione si intende realizzata se la sentenza è divenuta definitiva nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2008. Le domande di contributo devono essere presentate dalle donne aventi diritto al comune di residenza entro il 30 ottobre per le nascite o le adozioni avvenute nel periodo compreso tra il 1 gennaio e il 30 settembre 2008. Entro e non oltre il 31 gennaio 2009 per le nascite o le adozioni avvenute nel periodo compreso tra il 1 ottobre e il 31 dicembre 2008.