Il Comitato FuoriPista e Italia Nostra Roma scendono in campo con decisione per difendere la zona di Riserva dove dovrebbe arrivare il raddoppio dell’aeroporto “Leonardo da Vinci”.
“In queste ultime settimane si sono viste in azione numerose trivellatrici per carotaggi e apparecchiature per livellazioni all’interno della Riserva Statale del Litorale Romano zona 1 (massima tutela) e zona 2, che hanno operato per conto della Società Aeroporti di Roma (AdR) al di fuori del sedime, nell’area interessata al progetto di raddoppio “Fiumicino Nord” Tali interventi sono stati realizzati in assenza di autorizzazione da parte del Comune di Fiumicino (Ente gestore della Riserva) e da parte della Commissione di Riserva – si legge nella nota – Alcuni carotaggi sono stati effettuati anche nell’area ad alto rischio archeologico, cioè via del Fianello-Campo Salino.La maggior parte del lavoro svolto dal Comitato Fuoripista in questi anni ha riguardato lo studio dei dati dei sistemi aeroportuali e delle documentazioni ufficiali riguardanti l’espansione a nord di ulteriori 1300 ettari del sedime aeroportuale,interamente ricadenti in una zona di pregio dell’agro romano e Riserva Statale del litorale Romano, proposto dalla Società Aeroporti di Roma. Inoltre, gli studi sul territorio circostante l’Aeroporto Leonardo da Vinci, rilevano che questi terreni, oltre ad essere sotto il livello del mare, prima della bonifica idraulica, erano ricoperti dallo stagno di Maccarese. Già negli anni ’60 la Commissione Parlamentare d’Inchiesta, sulla costruzione dell’aeroporto di Fiumicino esprimeva “seri e motivati dubbi sulla scelta dei terreni”. Infatti essi sono insistenti nell’area di un lago tuttora alimentato da fonti sorgive, e causano vari disagi tecnici che periodicamente interessano la terza pista. Attualmente sono in atto dei lavori di consolidamento che costano 60 milioni alla collettività, e inoltre le strutture (capannoni) dell’Interporto, costruite recentemente e adiacenti all’aeroporto, hanno subito cedimenti strutturali.
Siamo profondamente convinti che questa nuova grande opera (12,5 miliardi di investimenti derivanti dall’aumento delle tariffe e 5,5 miliardi di infrastruttura a carico della amministrazione pubblica) non sia necessaria per il traffico aereo (il piano aeroporti di ENAC e gli atti relativi alla presa in concessione dell’aeroporto registrano la possibilità per Fiumicino di arrivare a 70 milioni di passeggeri con l’attuale aeroporto) ma sia piuttosto una manovra speculativa: Speculazione finanziaria: all’approvazione del contratto di programma da parte del governo Monti le azioni delle società di ADR sono aumentate significativamente e tale possibilità è persino enunciata nelle finalità dell’approvazione del contratto di programma da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri a Dicembre 2012; Speculazione fondiaria: Nel ’98 per meno di 50 milioni di euro la Maccarese SpA (circa 3200 ettari) è stata acquistata dalla Edizione Holding SpA controllata dalla famiglia Benetton. L’esproprio dei circa 900 ettari della Maccarese SpA, sui 1300 previsti per il raddoppio dell’aeroporto, sarebbero risarciti con oltre 200 milioni di euro e verrebbero dati in concessione ad ADR di cui Benetton è uno dei maggiori azionisti; Speculazione edilizia: l’intera area, cambiando destinazione d’uso, permetterebbe di edificare circa 20 milioni di metri cubi, comprendendovi anche alberghi, centri congressi, centri commerciali ecc. L’accelerazione registrata in questi giorni, con l’avvio degli interventi geognostici al di fuori dell’attuale sedime (Fiumicino Nord) è contemporanea alla pubblicazione dei dati di traffico che annualmente AdR comunica ai fini dell’adeguamento delle tariffe aeroportuali per il nuovo anno. I dati parlano chiaro. AdR registra per il 4° anno consecutivo una netta diminuzione del numero dei voli, Malgrado la presenza di circa 6 milioni di passeggeri derivanti dai voli low cost, trasferiti a Fiumicino, l’aeroporto nel 2014 sta recuperando solo in minima parte il gap tra dati reali e previsioni (nel 2013 era stato del -7%). Però è sulla base delle previsioni (e non sui dati reali) che è stata approvato il Contratto-Convenzione di Programma che prevede il Raddoppio. Non vorremmo che – come per le altre “Grandi Opere” italiane, ci si accorgesse che questo progetto è inutile e costoso solo dopo anni – dopo aver espropriato terreni di pregio e produttivi e dopo aver irrimediabilmente rovinato l’agricoltura e svuotato questo territorio, dai suoi abitanti”.