Nella zona di Castel di Guido, le Fiamme Gialle hanno individuato e recuperato, diverso materiale di notevole interesse storico ed archeologico. L’operazione è partita dalla segnalazione di diversi abitanti della zona che avevano notato un traffico notturno di “tombaroli”. Così i Finanzieri decidevano di appostarsi e alle prime luci del giorno scattava il blitz. Durante il quale i tombaroli riuscivano a fuggire ma lasciavano sul campo il loro bottino: in un cespuglio all’interno di due fusti di latta sono stati recuperati 948 pezzi tra frammenti di ossa di animali di varie dimensioni, ciotoli in pietra, cuspidi di freccia, frammenti di ceramica preistorica, lame in selce, schegge di pietra calcarea. La Soprintendenza Archeologica di Roma che ha visionato i reperti ne ha riconosciuto l’eccezionale interesse paleontologico, antropologico ed archeologico, datando gli stessi in un’era geologica compresa fra il paleolitico ed il neolitico. L’operazione, oltre a costituire un’efficace forma di controllo del territorio, si inquadra in un ampio contesto investigativo finalizzato a contrastare l’illecita detenzione e commercializzazione di reperti archeologici, in un’area ricca di siti di interesse quale quella di Ostia Antica e di Fiumicino. Le indagini proseguono per individuare i responsabili e i canali di rifornimento del traffico illecito.