L’associzione Natura 2000 propone per sabato 29 una nuova visita alla villa di Livia, moglie dell’imperatore Augusto, a Primaporta.
Livia, l’amatissima moglie dell’Imperatore Augusto che con lui gestì l’Impero per oltre 50 anni, fu onorata e divinizzata dai suoi successori. Augusto la propose al popolo come rappresentante della virtù romana, come matrona, quasi vestale, da contrapporre al vizio orientale e a donne come Cleopatra, traditrici e seducenti. Per questo la ritenne sempre indispensabile e unica, non la ripudiò pur avendone il motivo, dato che non gli aveva dato un erede, e la riempì di onori. La volle sempre vicina nei trionfi e, pur non permettendole di partecipare alle sedute del Senato, accettò sempre i suoi consigli. Di lei si racconta che, al tempo delle sue nozze con Augusto, avvenne un fatto prodigioso: un’aquila lasciò cadere sul suo grembo una gallina bianca (simbolo di purezza e abbondanza) con un rametto di alloro (simbolo di potenza) nel becco. Consigliata dai saggi Livia edificò una villa in quel luogo, piantò il rametto e allevò la gallina e i suoi pulcini. Da quel rametto ebbe origine un bosco di alloro da cui gli imperatori erano soliti cogliere i ramoscelli da usare nei trionfi. La prosperità del boschetto era giudicato come buon presagio per la dinastia Giulio-Claudia mentre l’avvizzimento era interpretato come un cattivo presagio, cosa che accadde alla morte di Nerone, ultimo dicendente della dinastia di Augusto.
La Villa fu denominata dalle fonti antiche ‘ad gallinas albas’, in ricordo dello straordinario evento, e sorgeva su una altura tufacea, dominante la piana del Tevere, all’incrocio tra la via Flaminia e la Tiberina. Il complesso residenziale si articola in distinte zone funzionali: un settore privato, uno di rappresentanza con vasti ambienti disposti intorno al peristilio e un settore dedicato agli ospiti che ruota intorno ad una grande aula, edificata sopra il triclinio estivo con il famoso affresco del giardino. Sul lato meridionale è collocato il “frigidarium” con due vasche per l’acqua fredda. Recenti scavi hanno individuato una fase di costruzione più tarda di età flavia (I secolo d.C.) caratterizzata dalla presenza di due “piscinae calidae” e di una “natatio”. Una grande terrazza porticata ad U con giardino, probabilmente il “lauretum” ricordato dalle fonti, ornava il lato orientale della residenza imperiale. Dalla fine dell’impero in poi però il complesso fu oggetto di ripetute spoliazioni e solamente nel 1863 furono eseguite documentate esplorazioni che portarono al rinvenimento della famosa statua di Augusto Loricato (da lorica= corazza di pelle), ora ai Musei Vaticani. In seguito fu rinvenuta la famosa stanza seminterrata con le pareti affrescate da pitture di giardino staccate nel 1951 a scopo conservativo e trasferite a Palazzo Massimo. L’affresco percorreva tutte le pareti senza interruzioni nemmeno agli spigoli: dietro una staccionata di canne e rami si estendeva un grande e luminoso giardino raffigurato con grande dovizia di particolari. Tra il folto bosco si trovano tante varietà di specie vegetali e animali a grandezza naturale, alberi policromi, ricchi di fiori e frutta, cespugli, uccellini e fiori di tutte le specie. Complessivamente si possono contare 23 specie vegetali e 69 specie di uccelli che fanno sembrare l’affresco una specie di “catalogo” di piante che si potevano trovare in natura. Secondo lo storico Svetonio il bosco dipinto, proprio per la caratteristica di essere sempreverde, aveva una funzione protettiva e di buon augurio.
In occasione del Bimillenario dalla morte dell’Imperatore Augusto, la villa è tornata agli antichi splendori. Sono stati allestiti nuovi percorsi di visita per apprezzare al meglio i recenti restauri degli ambienti decorati, dei mosaici pavimentali in bianco e nero a motivi geometrici e degli intonaci dipinti. Inoltre i famosi affreschi della stanza ipogea, maggior motivo di attrazione del sito, sono stati riprodotti in fedeli pannelli posti sul sito originario. Anche il Lauretum, il boschetto degli allori, è stato riallestito insieme all’Hortus in cui la padrona di casa amava coltivare le preziose piante officinali per i decotti di Augusto.
Sarà possibile visitare l’Antiquarium, posto presso l’ingresso dell’area archeologica, dove sono esposti i reperti più significativi rinvenuti nel sito che consentono di identificare le varie fasi di costruzione. Molto suggestivo è osservare il plastico dell’edificio sul quale vengono proiettate immagini storiche e anche ascoltare la narrazione della storia della villa e dell’Ipogeo con l’inestimabile affresco, realizzato nel 38 a.C. per volontà dei coniugi imperiali
Contributo: adulti € 5,00 – Soci gratuito
Per informazioni e prenotazioni, 339/6595890 – natura2000@libero.it