“Si moltiplicano in questi giorni importanti affermazioni sul futuro aeroportuale del Lazio, sempre nella assoluta mancanza di confronto con i cittadini e sempre senza tenere in considerazione gli impatti ambientali delle scelte. – dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. In particolare per Fiumicino i dati di Legambiente sull’inquinamento acustico continuano ad essere gli unici disponibili, a conferma dell’assoluto silenzio che da anni grava su questo tema, mentre per Ciampino le necessarie scelte di riduzione dei voli continuano ad essere rinviate. Bisogna, a nostro avviso, partire da questi problemi che già oggi esistono e sono seri e oltre a discutere tra alcuni addetti ai lavori sarebbe davvero necessario un serio e approfondito confronto con i cittadini. Una cosa è certa: l’ipotesi di raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino sui 1300 ettari della Riserva del Litorale è vietata dalla legge e dunque non realizzabile, visto che i terreni interessati si trovano all’interno della Riserva Statale del Litorale Romano, area di grande valenza ambientale e quindi assolutamente vincolata”. Nonostante le molteplici richieste, ad oggi non sono ancora stati presentati dati ufficiali sui livelli di inquinamento acustico che subiscono i cittadini dei centri abitativi circostanti agli aeroporti di Roma. I dati a disposizione di Legambiente, invece, parlano chiaro: a fronte di un limite diurno di 55 dB(A) per le zone residenziali adiacenti, a Fiumicino sono stati rilevati valori pari a quasi il doppio, ovvero 101,7 decibel dB(A) di picco a Focene, 91,7 decibel di picco a Maccarese Trigolana, 95,7 decibel al campo sportivo di Paglialunga, 95,4 decibel in via della Muratella-Centro 20 e 88,0 decibel vicino all’Istituto “Leonardo da Vinci”. Rumore constante a tutte le ore anche per l’aeroporto di Ciampino: di notte nelle sei centraline della rete (tre a Ciampino, due a Marino ed una a Roma) e considerando le settimane di maggior traffico aereo, il rumore è molto fastidioso, con valori che partono da 58,2 dBA e arrivano fino all’incredibile soglia di 82,4 dBA”.