La prima segnalazione l’avevamo fatta su Fregeneonline il 9 settembre scorso: “Su viale Tirrenia venendo da Fregene, poco dopo aver superato la Torre di Maccarese, dai chiusini dell’impianto fognario esce un fiume di liquami che ha invaso la strada. uno scandalo che si ripete frequentemente e che crea grandi problemi non solo a chi abita nella zona ma anche all’ambiente visto che quei liquami finiscono nella falda e poi dal fiume Arrone anche in mare. Ci sono gli estremi per una denuncia all’autorità giudiziaria?”.
articolo-9-settembre
Il 13 settembre avevamo di nuovo ripetuto l’appello, considerato che nella zona abitano anche diverse famiglie di Maccarese. Oggi, grazie alla sollecitudine di Acea, quel fiume è diventato un lago, la fogna ha riempito, oltre a viale Tirrenia e alla strada che porta al depuratore, anche i campi agricoli coltivato a carote davanti alla Torre rovinando irrimediabilmente il raccolto della cooperativa Biofucino. Un disastro ambientale di grandi proporzioni considerando che quei liquami entreranno nella falda e dal canale che passa sotto alla Torre finiranno anche direttamente in mare. Anche la Maccarese spa aveva sollecitato un intervento direttamente ad Acea Ato2 informando della gravità della situazione anche gli enti e l’amministrazione comunale: “Sono quattro mesi che inviamo continue segnalazioni per quella perdita a tutti, nessuno è intervenuto”, dichiara Claudio Destro, direttore generale della Maccarese. A questo punto scatterà d’ufficio la denuncia alla Procura di Civitavecchia, ci si augura che anche le associazioni partecipino all’azione legale con risarcimento dei danni ambientali.
E’ incredibile comunque che queste gravi episodi continuino a ripetersi davanti al depuratore di Fregene, un indizio molto chiaro di come in caso di emergenza sia tutelata la sicurezza dell’impianto, quella dei  cittadini e dell’ambiente, zona 1 a protezione integrale della Riserva Statale “Litorale Romano”.
“Non è la prima volta che si verifica una situazione in quell’area e all’ingresso dell’Oasi Bosco Foce dell’Arrone – dichiara Riccardo Di Giuseppe, naturalista e responsabile delle Oasi del WWF del litorale – così il disastro ambientale non è più un rischio ma una certezza. Tutta la zona è sabbiosa e i liquami inquinano direttamente la falda con gravi effetti sull’ambiente circostante e sull’ecosistema che arriva alla foce del fiume. Anche noi ci uniremo alle azioni legali con l’obiettivo di porre fine a queste continue e gravi violazioni. E mi domando quando tutti qui liquami si asciugheranno chi provvederà a bonificare l’area”