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Aggredito domenica sera al centro commerciale, Parco Leonardo di Fiumicino. La lite tra i due, amici, sarebbe scoppiata verso le 18 per una sigaretta non data davanti a un ristorante giapponese, a pochi passi dal frequentatissimo cinema del centro commerciale. A prestare i primi soccorsi a Simone sono stati gli uomini della sicurezza privata del Parco Leonardo: “Siamo arrivati sul luogo e abbiamo provato a rianimare il ragazzo, che aveva la lingua girata – hanno raccontato – dopo pochissimi minuti è intervenuto il personale sanitario di un’associazione di volontariato che ha un presidio proprio al Parco Leonardo”. Un adolescente allegro, simpatico, irreprensibile. Questo il ritratto della vittima tratteggiato dagli amici, attoniti e agghiacciati, che sono rimasti fino a notte davanti al poliambulatorio della Asl RmD di via Coni Zugna a Fiumicino dove il giovane era stato trasportato in un disperato tentativo di salvargli la vita. Da un anno, aveva lasciato gli studi e aveva iniziato a lavorare in un negozio di parrucchiere come apprendista. “Due settimane fa aveva fatto il suo primo taglio di capelli ed era fierissimo” ricorda un amico, sconvolto. Poi, quando la salma è uscita sul furgone della polizia mortuaria, diretta all’istituto di medicina legale, la piccola folla ha salutato Simone con un lungo applauso. Sono stati gli agenti del commissariato di Fiumicino, che hanno ascoltato numerosi testimoni, a ricostruire la dinamica del dramma. Sul posto, gli agenti del vicequestore Patrizia Sposato hanno rintracciato gli amici della vittima tra cui anche l’autore del gesto, che ha confessato immediatamente. Incredulo, distrutto, il ragazzo si è abbandonato a una straziante scena di disperazione. Dopo lunghe telefonate con la procura minorile, l’adolescente è stato arrestato per omicidio preterintenzionale.  Su Facebook, nel frattempo, gli sono giunti messaggi di solidarietà da parte dei suoi amici, perché in fondo anche per lui da ieri pomeriggio la vita ha preso una piega maledetta. A Fiumicino, davanti alla Asl, l’urlo straziante della madre di Simone: “Mimì, dove sei Mimì? Non si fanno queste cose..”. È toccato alla Polizia Scientifica prendere i rilievi sul luogo dell’accaduto. “Siamo sconvolti e attoniti – dice il Sindaco di Fiumicino Mario Canapini – Questa è una tragedia inimmaginabile e inammissibile. Sarebbe potuto accadere ovunque e non ha senso interrogarsi se se ci possano essere responsabilità per ipotetiche carenze di luoghi destinati ai giovani. Quanto accaduto, purtroppo, è la dimostrazione che nei giovani non si riconoscono più i limiti, non c’è più il rispetto dell’altro, non c’è più tolleranza”.