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“Sicuramente la decisione di occupare il nostro istituto non è stata affrettata né superficiale, trattandosi come è noto di uno strumento estremo di protesta – dicono con una nota gli studenti – ma non essendo stata prospettata alcuna possibile alternativa meno drastica, ci è parsa l’unica via percorribile. Le ragioni che ci hanno portato a decidere di occupare, come ultima possibilità di farci ascoltare, riguardano l’atteggiamento che questo Governo ha assunto nei confronti dell’istruzione pubblica attraverso l’attuazione del Ddl 953 ex Aprea. Qualcuno potrebbe obiettare che è stato ritirato, ma non è esattamente così: è vero che è stato fatto un passo indietro circa l’aumento del monte ore chiesto al corpo docente, ma ci sono altri punti passati sotto silenzio, e che riguardano noi studenti, altrettanto importanti. Questo ddl, oltre a permettere ai privati di entrare nei futuri consigli dell’autonomia, smantella l’attuale consiglio d’istituto e depotenzia il ruolo decisionale degli studenti diminuendo il numero dei rappresentanti d’istituto e deregolamentando le modalità di elezione. Le proporzioni cambiano ed il numero di rappresentanti diminuisce. Garantisce il diritto di assemblea ma non lo regolamenta. In una scuola in cui ci sono situazioni particolari, può essere che venga permessa un’assemblea l’anno. Questa è una cosa gravissima”.
Con questa protesta gli studenti del “Leonardo da Vinci” vogliono far emergere il loro grado di maturità e evidenziare l’importanza della scuola pubblica. Questa occupazione, che durerà fino a sabato 24 novembre, non è stata impostata sulle consuete barricate dove niente e nessuno poteva accedere. “Non è una perdita di tempo – spiegano gli studenti – Infatti proprio per questo abbiamo rinunciato all’autogestione, in quel caso sarebbero stati giorni gettati al vento”. I ragazzi si sono organizzati al meglio, come non capita spesso di vedere durante proteste simili. La mattina vengono svolti corsi didattici tenuti da studenti volontari, che abbracciano varie materie tra cui matematica e spagnolo. In questo caso l’obiettivo è quello di aiutare i ragazzi meno preparati. In più alcune aule sono state adibite allo studio individuale per permettere agli studenti che ne hanno bisogno di recuperare il programma. Nel pomeriggio, invece, spazio a corsi come musica e danza. “In più pensiamo alla pulizia di tutti i tre piani di questa scuola – aggiungono gli studenti – Quando finiremo la protesta, questa struttura deve essere un gioiellino. E ci occuperemo anche della pulizia del cortile esterno”.
Questa mattina c’è stato un controllo della Polizia, ma anche in questo caso i ragazzi non hanno lasciato niente al caso. “Abbiamo rispettato tutte le norme di sicurezza – dicono – lasciando libera un’uscita per piano per una eventuale evacuazione”.