Prosegue la definizione del nuovo Pua. Dopo la Conferenza dei servizi dello scorso 25 ottobre, nella sede della Regione Lazio c’è stata a novembre un’altra riunione alla quale hanno partecipato tutti gli enti competenti e dove sono avvenute ulteriori verifiche e aggiustamenti. In questo quadro viene confermata la tempistica del nuovo Piano di utilizzo degli arenili comunale per il 25 gennaio come sono state confermate anche tutte le novità previste dal nuovo regolamento, le principali delle quali arrivano proprio dalle indicazioni provenienti dal Piano approvato dalla Regione Lazio. Tra queste, i punti che saranno più rivoluzionari, vale a dire visuali e varchi a mare. In questo caso bisogna però chiarire alcuni aspetti, il primo riguarda i varchi. Una volta definiti, saranno approvati attraverso una delibera di Giunta Comunale. Poi c’è il tema delle visuali, come prevede l’art. 12 del Regolamento regionale: “deve essere garantita la libera visuale del mare su una porzione di litorale complessivamente non inferiore al 50%” e contemporaneamente l’apertura alla “riconversione” delle strutture verso la ricettività turistica-ricreativa.
“È chiaro – spiega l’assessore comunale dell’Area Strategie del Territorio Ezio Di Genesio Pagliuca – che questi due ultimi aspetti procederanno di pari passo. Il discorso legato alle visuali a mare e alla riconversione delle strutture verrà affrontato nel momento in cui verranno presentati i progetti di riqualificazione”.
In questo contesto c’è però l’incognita della Bolkestein, la direttiva rende il quadro molto instabile e senza una certezza del rinnovo delle concessioni nel 2020 sarà difficile per gli operatori pensare a possibili futuri investimenti.
Un altro punto che aveva suscitato incomprensioni è legato al nuovo spazio che deve essere riservato alla “pubblica fruizione” ovvero alle spiagge libere: una quota pari ad almeno il 50% dei metri lineari di competenza. In questo caso la norma non comporterà particolari rivoluzioni perché ne è stata data una interpretazione ampia, si è ragionato sui 24 chilometri complessivi di costa comunale e non sui singoli ambiti o località balneari.