Adoro questo pensiero di Toro Seduto e spesso faccio in modo che il suo profondo significato mi guidi e mi ispiri nelle decisioni di tutti i giorni. Vivendo su questo territorio ed amandolo mi soffermo spesso su quello che oggi è e cosa sta diventando giorno dopo giorno. Tutte le persone dotate di una seppur primitiva sensibilità verso il bello che ci circonda avranno notato che noi non piantiamo più alberi. Li tagliamo, li potiamo, li capitozziamo, li sopportiamo spesso, a volte li temiamo ma nessuno pianta mai un albero nuovo.

Sarebbe una cosa da fare come segno di esistenza in vita, come testimonianza di passaggio, come segnale di ottimismo e altruismo verso chi verrà dopo di noi. Ma evidentemente i buoni sentimenti non muovono il mondo figuriamoci la nostra pigra e distratta comunità. Allora ho pensato che là dove non arriva il cuore magari potrebbe arrivare il cervello e magari una legge dello Stato potrebbe sostituirsi al buon senso collettivo. La legge in effetti esiste e ultimamente è stata addirittura rivista e rafforzata forse nella strenua speranza che venga applicata.

L’obbligo di piantare un albero per ogni neonato era già stato introdotto in Italia con una legge del 1992, a firma di Cossiga ed Andreotti (pensate un pò!). Oggi la legge n. 10 del 14 gennaio 2013 introduce alcune variazioni a quanto prescritto in precedenza. L’obbligo di piantare alberi non riguarda più soltanto le nascite, ma anche i bambini adottati ed è rivolto unicamente ai Comuni dalla popolazione superiore ai 15 mila abitanti. Quindi anche a Fiumicino!

Il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico, istituito presso il Ministero dell’Ambiente, ha il compito di vigilare sul rispetto della nuova legge. Ad esso i Comuni devono inviare le informazioni relative all’avvenuta piantumazione dell’albero ed alla tipologia dell’albero prescelto, oltre che al luogo della sua collocazione.

La nuova legge è ufficialmente in vigore a partire dal 19 febbraio 2013, ed ha introdotto inoltre norme per la tutela degli alberi monumentali, oltre ad occuparsi di ridefinire la Giornata Nazionale dell’Albero, celebrata ogni anno il 21 novembre, con lo scopo di valorizzare la tutela del patrimonio arboreo e boschivo italiano.

Magari mi sbaglio ma penso che il Comune di Fiumicino non abbia mai ottemperato alla vecchia legge e nemmeno alla nuova.

Non so quanti nuovi nati siano stati registrati nel Comune a partire dalla sua istituzione. Trovo dei dati: per il censimento del 2001 Fiumicino contava 50.535 abitanti mentre al 31 luglio 2011 ne contava 72.246 quindi ben 21.711 persone in più! Ovviamente non sono tutti nuovi nati, anzi, ma io mi accontenterei di poco, di un segno.

Cominciamo a piantare uno, magari due o tre alberi nuovi. Diamo un segno positivo. Cominciamo ad invertire la tendenza e invece di tagliare, piantiamo il futuro.

“Civile è quel popolo che pianta alberi di cui non godrà dell’ombra”.

Ecco, chiedo alle nostre Istituzioni di rispettare la legge, ma soprattutto chiedo a tutti noi di adempiere al proprio obbligo di uomini e di ricominciare a piantare il futuro sotto forma di un nuovo piccolo bosco.

Andrea Guizzi