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delimitata da una staccionata crollata in buona parte e lì rimasta a marcire. Di ques’ultima si è più volte parlato; chiusa come la A per ordinanza sindacale lo scorso ottobre per il rischio che si possano verificare nelle alberature “cedimenti strutturali con grave rischio per la pubblica l’incolumità”, non essendoci più traccia visibile del divieto ancora in corso (né dell’ordinanza né dei nastri posti a suo tempo a chiusura dei varchi e mai riposizionati) è diventata meta indisturbata per passeggiate a piedi e in bicicletta, come genitori con bambini a seguito. Lo stesso discorso vale per la zona B, per la quale, a detta degli uffici comunali, vige lo stesso divieto, di fatto lasciato cadere per permettere l’accesso all’area cani. Quello che però molti ancora ignorano è che anche l’altra parte della zona B, quella che circonda l’area sacra, è accessibile senza alcuna difficoltà. Il cancello che dà su via Sestri Levante, infatti, è sempre aperto e chiunque può accederci senza incappare in nessun divieto visibile. Delle zone della pineta è sicuramente quella meno conosciuta e curata ma è dotata anch’essa di panchine e tavoli per picnic. Delle tre zone, quindi, a conti fatti ne sono praticabili due, il problema vero è, però, che anch’esse risultano esposte a rischio crolli e la libertà d’accesso di cui godono è solo frutto della mancanza di controlli e di segnali di pericolo adeguati. Come dire, entrate se volete ma a vostro rischio e pericolo.