La prima questione riguarda il problema acustico della scuola di Fregene. Spesso sottovalutato, in realtà molto grave per i seri rischi ai quali sono esposti tutti i fruitori degli ambienti scolastici: personale docente, personale non docente, alunni. Tale problema, stando alle dichiarazioni apparse sulla stampa, sarebbe già completamente risolto. In realtà gli interventi fino al momento effettuati non hanno riguardato alcun ambiente della Scuola dell’Infanzia. Ciò dimostra che si attuano gli interventi non secondo l’importanza vera dei problemi (i danni fisici e le difficoltà di apprendimento che possono derivare da un ambiente mal progettato acusticamente sono molto incisivi anche nella fascia di età più bassa), ma solo con il criterio del minimo sforzo possibile: un passetto alla volta, nella speranza che al più piccolo numero di passi i ‘lagnosi’ cittadini si zittiscano una buona volta. Ripercorrendo le tappe di questa piccola Odissea burocratica, ripenso a quando ho messo piede per la prima volta nella nuova scuola, quattro anni fa, restando impressionata per la pessima acustica ed il forte rimbombo, presenti in un edificio appena costruito, in teoria secondo tutte le norme previste. Mandate a chi di dovere le quattrocento firme raccolte al fine di ottenere un intervento di bonifica acustica, ho assistito al primo passetto consistito nel posizionamento di un controsoffitto fonoassorbente nei locali della mensa. Basta. Forse si sperava che già a questo primo piccolissimo passetto le proteste si sarebbero placate. Così non è stato. In seguito ad un nuovo incitamento a suon di firme c’è stato il secondo passetto: i locali della scuola Primaria, limitatamente alle aule. Al secondo passetto, per mettere a tacere i più esigenti (quelli che non si accontentano mai), ci sono state le dichiarazioni suddette di ringraziamento per la soluzione del grave problema. In effetti a leggere quelle parole un misto di rabbia e sconforto ha provocato un sentimento di resa. Entrando quest’anno alla scuola dell’Infanzia, ho trovato la piacevole novità delle aule ridipinte di un allegro colore, ma di pannelli fonoassorbenti neanche l’ombra. La seconda questione, della quale sarà certamente necessario tornare a parlare, riguarda la proposta presentata più di un anno fa per la sistemazione del tratto di via Portovenere antistante la scuola. Venne considerata ed accolta positivamente dall’amministrazione e addirittura comparve la notizia di uno stanziamento di fondi per la realizzazione di tale intervento. Ma quando? È urgente porre rimedio ad una situazione caotica e pericolosa. Basta recarsi all’orario di uscita dei bambini per rendersi conto: il marciapiede nei tratti in cui c’è (!) è assolutamente insufficiente. Il resto dell’ampia sede stradale è occupato dai pullman scolastici in sosta e dalle automobili parcheggiate, per forza di cose, in modo disordinato e invasivo, con conseguente impossibilità di una circolazione ciclopedonale sicura. (Federica Rotundi)