Con la conseguente corsa di centinaia di pendolari verso le prime 2 carrozze con conseguente perdita di tempo nel tentativo di far salire tutti a bordo. Un treno che da contratto di servizio dovrebbe essere di 6, ormai viene svolto sempre con 4 carrozze, quando si è fortunati, e non si ha qualche carrozza chiusa perché fuori uso o arrivano le carrozze a piano ribassato anziché a doppio piano. Alcuni pendolari , rinunciano alla lotta, anche perché fisicamente più debboli, come anziani o donne in stato interessante, o con bambini al seguito. Si riesce a partire alle 8.09 e si giunge alla stazione successiva,  Palidoro-Torrimpietra alle 8.12 (già con 10 minuti di ritardo), qui stessa scena , attesa per far salire tutti con strilli e urli. Si riparte “solo dopo 6 minuti”. Si Arriva alla stazione Maccarese-Fregene alle 8.25 con 13 minuti di ritardo! Troppa gente al binario. Urla strilli, i 20/30 studenti che scendono dal treno per andare al liceo posto di fronte alla stazione non sono sufficienti per far posto agli oltre 200 pendolari. Tutti corrono all’ultima carrozza.  Ma è impossibile salire. I pendolari non fanno ripartire il treno.  Qualcuno piange e si dispera, qualcuno rinuncia e si siede sulle panchine, altri strillano il diritto e la necessità di prendere il treno. E  mentre una delegazione di pendolari cerca di avvicinare il personale presente in stazione , il treno riparte alle 8.28, accumulando 15 minuti di ritardo, lasciando a terra più di 50 pendolari. Ma non va meglio a chi è a bordo treno. All’interno manca aria, si strilla per 1 cm di spazio, nel vestibolo di fronte alle porte, circa 9 metri quadrati, si contano oltre 40 pendolari! Scene e situazioni riprese da tutte le reti pubbliche e private ed andate in onda come su Rai1 Mattina o Rai3 Fuori TG, la scorsa settimana. Si usano mezzi di fortuna per farsi aria. I pendolari seduti sotto i finestrini non intendono tenerli aperti durante la corsa, perche effettivamente vengono “colpiti da un vortice” a 120 km/h, si alterano gli animi. Ci sono anche i croceristi, con le loro valigie e borsoni da viaggio, increduli alle scene che assistono, fanno dei servizi fotografici, a testimonianza della storia che racconteranno al loro ritorno in patria, per far si che i loro amici e parenti, credano alle loro parole, altrimenti impensabile ed immaginabile, che possano accadere in Italia, a Roma nel 2012. Questa la storia di una ordinaria giornata da pendolari, offerta da Trenitalia, Regione Lazio e Governo, grazie alle loro inefficienze e continui tagli ai servizi”. (Roberto Oertel – Presidente Comitato Pendolari Litoranea Roma Nord).