Per chiederle di non autorizzare la costruzione di un inceneritore in località Pizzo del Prete. I manifestanti espongono due striscioni, con scritto “Nè qui nè in nessun altro luogo” e “Pizzo del Prete non si tocca”. Non appena Renata Polverini, è arrivata i cittadini hanno iniziato la loro protesta. La Polverini ha risposto: “Siamo noi che non lo vogliamo fare. Andate a casa a lavorare”. E i manifestanti: “Presidente, senta i cittadini”.
“Nascono comitati per dire esclusivamente no ad ogni azione messa in campo dalla Giunta regionale – ha detto Renata Polverini – Si tratta di poche persone che in questo caso lanciano anche un messaggio sbagliato, perchè parlano di un inceneritore che non è previsto in nessun piano della Regione”. Alle domande su che tipo di impianto verrà realizzato a Pizzo del Prete, tra Fiumicino e Roma, Polverini ha risposto: “Non ci sarà alcuna discarica di tal quale, peraltro vietate sia dalle normative europee che italiane, ma un impianto di ultima generazione ed ad altissima tecnologia, che permetterà di trasformare i rifiuti in risorsa, come avviene da più di 20 anni nelle regioni italiane più avanzate. Siamo quindi noi che diciamo no agli inceneritori in tutto il territorio del Lazio”.
Tra i manifestanti, anche Claudio Lauteri, proprietario dell’azienda agricola di circa 200 ettari tra Fiumicino e Roma, sulla quale dovrebbe essere costruito l’inceneritore. “Alla mia azienda – ha detto – che produce carne biologica e la vende direttamente, quindi a chilometri zero, verrebbero espropriati 60 ettari, mentre altri 88 sarebbero espropriati ad aziende confinanti. È evidente che con un inceneritore in funzione, anche gli altri 140 ettari di azienda diventerebbero inutilizzabili”. Secondo Lauteri se l’inceneritore sarà costruito, solo da lui perderebbero lavoro 20 persone, mentre altre decine lo perderebbero nelle aziende confinanti. (Il Messaggero, 17 ottobre)