Ma se fosse solo questo il problema di via Castel di Guido, già via Aurelia, si potrebbe risolvere. Noi cittadini quante volte ci siamo sostituiti alle istituzioni pulendo a spese nostre questa via…
Un fatto è certo: via Castel di Guido non è più una strada secondaria, ora questo tratto della vecchia Aurelia è diventata una strada super trafficata, perché vi stazionano circa 36 (trentasei) Signore che occupano postazioni strategicamente studiate….per procurare incidenti stradali. Forse ,visto che la strada non è illuminata, qualcuno ha “pensato” che queste lucciole illuminino questa vecchia via consolare in modo che chi poeticamente la percorre possa trovare e provare suggestioni assimilabili a quelle che provava l’Imperatore Antonino Pio quando la transitava con la biga, Marco Aurelio, che pure ha passeggiato su questa via, è ora fermo a piazza del Campidoglio, peccato che abbia un cavallo senza motore! Il casale della Bottaccia non viene restaurato forse perché è diventato il casale di “una bottaccia e via”. Questa via è diventata la via del telefonino, c’è molto campo e campi, sono tutti fermi per telefonare…mai visti tanti automobilisti così rispettosi del codice della strada. E’ anche la via dei cicoriari che con la scusa di raccogliere la cicoria, nascosti dietro i cespugli, guardano gli amplessi amorosi; poi inizia la stagione dei raccoglitori di asparagi etc. Ogni stagione ha il suo frutto…anche proibito…Questi cercatori tornano a casa stanchissimi… C’è il paziente previdente che ha le scarpe e stivali da campagna in auto le indossa per la visita urologica-ginecologica “in fratta”.
C’è chi crede che queste Signore siano della “Squadra speciale” che stanno misurando gli “uccelli della fauna romana” che poi catalogano. Qualcuno riposa, sono tanti gli autisti di aziende molto note che qui schiacciano …il pisolino. C’è una Signora che aspetta, da circa un anno l’autobus 023, quello che passa e ripassa ogni 50 minuti. Lo perde sempre, ma questa Signora, nell’attesa, fa terapia a uomini soli che si fermano con la macchina, in mezzo alla strada, scendono e parlano a lungo con lei. Ce n’è uno, di questi pazienti, che quasi tutti i giorni, le poggia la testa sulla spalla e lei lo accarezza, qui ha trovato l’affetto, fanno tanta tenerezza! In via di Castel…. pardon Bocca di Rosa c’è tutto, di varie etnie. L’Italia, come è giusto, accoglie tutto e tutti e a tutti e tutte vengono riconosciuti i titoli accademici e qui, appunto, hanno trovato lavoro, rigorosamente diplomate, le”uccellatrici” di via Bocca di Rosa . Una cosa sorprendente è che nell’ormai famoso “casale della bottaccia” vi abbiano trovato alloggio stranieri, forse non proprio regolari e un’ala, di questo fabbricato, è stata adibita a lupanare, giustamente visto che questa struttura è stata costruita sulla dimora dell’imperatore Antonino Pio…C’è chi seduto in macchina “è in un’ (ansia) di amorevole attesa”, come direbbe il Foscolo. Questi ansiosi, dopo aver finito di fare giardinaggio, posteggiano il furgone o l’auto e aspettano il proprio turno…. C’è chi passeggia con la macchina, creando code incredibili, perché osserva ciò ch’è disponibile. E’ come in un mercato: c’è chi domanda il prezzo e poi va via, c’è chi vuol vedere e toccare la merce, c’è chi salta giù dal motorino e si infratta subito…poveraccio non ne poteva più, c’è il masturbatore incallito che maneggia il cambio con velocità, una velocità da quattordicenne, c’è chi riposa sotto un pino prima e dopo, vi sono gli assidui. Si nota spesso, molto spesso, un Signore, attempatello che, da una vecchia Fiat Palio grigia, scarica vecchie poltrone la sua giustificazione è: “dare un minimo di conforto alle Signore”. C’è chi porta bibite, chi ristora le Signore più disagiate. Vi sono uccellatrici che fanno e si fanno accompagnare, per la “ pausa mensa”, alla tavola calda dall’ultimo o dal prossimo visitatore. Per l’igiene? Esempio per l’acqua? Niente problema, dopo le prestazioni si utilizza l’acqua minerale, rigorosamente reclamizzata dalla televisione…e i bisognini vari? Qui non ci sono i WC chimici. Niente problema e visto che siamo in un’antica via consolare ci si affida al metodo “Columella”: Fabae pinuissimus locus vel stercoratus destinatur…( alle fave destinasi un luogo grassissimo o letamato). C’è un però, peccato che al tempo del Columella non estivano le bottiglie di plastica e il povero Columella non aveva previsto lo smaltimento della plastica. Comunque il problema plastica e residui lattiginosi si risolve lanciando il tutto nei prati e tra i cespugli e, come è risaputo, l’erba crescendo nasconde qualsiasi cosa. Vi sono momenti in cui, quando vi è traffico zero, lungo la via Bocca di Rosa si sente un suono di flauto che proviene da dietro un cespuglio, più in là risponde un piffero e qualche volta anche un clarinetto. Che concerto! Sembra quasi che si faccia il verso alla Pastorale di Beethoven, certo ogni tanto c’è, si sente, qualche “stecca” ma che volete di più, questo è un concerto spontaneo, “eseguito” con strumenti non sempre ..accordati. Una considerazione va fatta: è proprio vero che la musica si capisce e suona a prescindere dalla nazionalità e dalle lingue parlate. Comunque sono concerti sponsorizzati da varie ditte visto i furgoni, con scritte sui fianchi e sui teloni, che stazionano per molto tempo ai margini della strada, con gli indirizzi web in bella mostra.
Lungo via Castel di Guido sono fioriti già i gelsomini… rosa e quindi via Bocca di Rosa crediamo sia il nome giusto che le autorità debbano dare a via Castel di Guido ex via Aurelia. Certo costa soldi il cambio delle insegne stradali, ma si potrebbe chiedere alle ditte che fanno stazionare i loro furgoni su questa via di pagare una tassa sulla pubblicità e per l’occupazione di suolo pubblico così il problema denaro sarebbe risolto. “Laetior ut foetus siliquis fallacibus esset, Et quamvis igni exiguo properata maderet” Columella.
Traduzione: per empir di bel frutto i gusci infidi, che presto s’ammollisse a picciol fuoco. di Franco Leggeri www.abcaurelia.it