Per chi segue la politica locale, le dimissioni di Calicchio dall’incarico che ricopriva dall’aprile del 2008 non arriva come un fulmine a ciel sereno. “Devo constatare che il mio modo di fare opposizione è differente da quello dei miei colleghi di partito, quindi per coerenza dovrò trarne le dovute conseguenze”, ammetteva solo qualche giorno fa dopo l’ennesima spaccatura su una delibera della maggioranza approvata anche con il voto favorevole del suo gruppo nonostante la sua posizione personale nettamente contraria al provvedimento. Spetterà ora alla dirigenza del Partito Democratico risolvere la frattura tra le diverse anime al suo interno e in questa prospettiva le dimissioni di Calicchio, che rimane comunque consigliere comunale, potrebbero avere l’effetto positivo di imprimere un’accelerazione al processo di chiarimento. Assolutamente necessario se il centrosinistra vuole arrivare compatto e competitivo all’elezioni del 2013. Una data non così lontana.