Mentre si avvicina la data dell’inaugurazione ufficiale della pista ciclabile sul lungomare di Maccarese, quando ancora mancano poche decine di metri intorno all’altezza della rotonda di via Monti dell’Ara per completare il tracciato, dal fronte dei balneari si manifestano diverse critiche e perplessità sull’operazione. “Dubbi – tengono subito a precisare alcuni di loro – che non nascono da un’opposizione di principio, anche se molto andrebbe detto sulla logica e tempistica di un’opera che senza collegamenti con gli altre piste ciclabili rimane comunque incompiuta e poco utilizzabile, ma da osservazioni concrete che trovano conferma nelle critiche quotidiane espresse dagli abituali frequentatori di questo litorale. Iniziamo col dire – continuano – che una volta finito il tracciato non significa aver terminato il progetto, perché molte opere accessorie mancano ancora all’appello. In ordine di urgenza, con l’avvio della stagione estiva preoccupa la scarsa attenzione che è stata data alla sistemazione del lato parcheggi, più che mai decisivi vista la sostanziosa perdita di posti auto sul lato stabilimenti. Per il protrarsi dei lavori al momento ci sono ancora zone di servizio e deposito del cantiere, così come in diversi punti i cumuli di materiale di risulta ancora da smaltire occupano spazio prezioso, il tutto senza che nel frattempo sia stata fatta una pulizia generale di erbacce ed arbusti vari ma solo annunciato l’arrivo delle strisce blu”. Riguardo al tracciato in sé, a suscitare perplessità tra i balneari alle prese con il nuovo tracciato sono le diverse opere accessorie ancora mancanti e che a loro parere si rifletteranno inevitabilmente sulla percezione dell’opera sia da un punto di vista estetico che pratico.
“Augurandoci che con l’inaugurazione si provveda anche al definitivo fissaggio della copertura in mattoni del marciapiedi, solo alcuni dei pali della luce sono stati fissati con il cemento, mentre tanti altri sono stati solo infilati nel loro alloggio e tenuti dritti alla meglio. E mancando ancora i cavi e tutte le opere elettriche, difficilmente l’illuminazione potrà arrivare entro l’estate. Stesso discorso per le aiuole esterne dove, a parte il collegamento in corrugato manca ancora l’impianto di innaffiamento. Alcuni di noi già si arrangiano in proprio, ma il problema è che al loro interno è stato gettato cemento e materiale di scarto che va completamente rimosso e sostituito per rendere possibile l’attecchimento di piante e fiori, con il risultato che molte di esse rimarranno sguarnite per tutta la stagione estiva. C’è poi un ultimo aspetto apparentemente secondario – concludono – che già fatto comunque sentire i suoi effetti negativi. Nei pozzetti dell’acqua piovana il dislivello tra la loro base e l’apertura dei tubi a dispersione laterali lascia dopo le piogge uno strato d’acqua sul fondo che diventa il terreno ideale per la proliferazione delle zanzare, con inevitabili fastidi per tutti”.