Uno scambio di sguardi disperati e terrorizzati, un chiedersi “cosa fare adesso” e poi la decisione istintiva e forse infantile dettata dalla paura e dal non volersi arrendere né separarsi, di forzare il posto di blocco della polizia e di una fuga assurda tra i vasti campi di granturco. Ecco quindi l’auto rossa che con la sua corsa fende e abbatte i grossi steli carichi di pannocchie a tracciare una sorta di sentiero della disperazione che compare davanti a loro attraverso il parabrezza come su uno schermo del cinema, un mare verde e giallo che miracolosamente si divide per lasciarli passare e salvarli, ma senza richiudersi dietro di loro. Così decidono di tornare indietro, ingenuamente sicuri che la polizia non sarà lì ad aspettarli al varco, nello spiazzo sterrato sotto ai pini alla fine di quel sentiero appena tracciato tra i campi di granturco. Nell’auto un uomo e una donna: Leonardo il poliziotto tormentato e Giuliana la bella cassiera del supermercato, ovvero Marco Bocci e Claudia Gerini, per la prima volta insieme, nella scena finale di L’esigenza di unirmi ogni volta con te, il nuovo film di Tonino Zangardi appena uscito nelle nostre sale. E i campi e tutto quello che c’è intorno, alberi, case di color rosso pompeiano sullo sfondo, aria di mare, persino il cielo azzurro e limpido spesso solcato dal volo basso degli aerei in atterraggio al vicino aeroporto di Fiumicino, sono quelli di Maccarese, tra viale Maria e viale delle Pagliete. Girato per lo più a Tricase, nel Salento, a creare l’atmosfera della provincia, per il gran finale quasi alla Bonnie e Clyde, il regista cercava un posto diverso, come ci racconta nella nostra breve intervista.
Zangardi, com’è nata l’idea del suo libro e poi del film?
Dal trafiletto di un fatto di cronaca che ho letto su un giornale. E poi per raccontare cosa accade nella vita quando si verifica un incontro importante che ci sconvolge, nostro malgrado.
Perché la scelta di girare il finale del film proprio a Maccarese?
Perché mi serviva un grande campo di granturco e in quella zona ce ne sono tanti… Far finire Leonardo e Giuliana dentro quel campo di granturco mi serviva per dare la sensazione della loro fuga dalla polizia, una fuga disperata e senza senso, e di un modo un po’ goffo per nascondersi. Scenograficamente poi la scena è molto bella e inoltre è a pochi chilometri dall’aeroporto dove nel loro sogno c’era un aereo da prendere per ricominciare una nuova vita dall’altra parte del mondo.
Avete avuto qualche problema con autorizzazioni o permessi?
No, abbiamo contattato la Maccarese S.p.a. legata a Benetton e ci ha concesso il permesso di girare pagando una certa somma. Tratto dal suo romanzo omonimo (ed. Imprimatur), prodotto dalla sua Atalante Film con Minerva e appena uscito nelle nostre sale distribuito da Microcinema, L’esigenza di unirmi ogni volta con te racconta di Leonardo e Giuliana che si amano di un amore appassionato ma senza futuro: lei è sposata con Martino (Marc Duret), un signore educato e dalla buone maniere, ma la gente si sa, si trasforma quando vuoi portarle via qualcosa, così Giuliana si ritrova in una situazione drammatica e pericolosa e la sua non sarà una scelta, ma una necessità. Gran parte della scena girata a Maccarese è visibile nel trailer ufficiale del film che trovate qui https://www.youtube.com/watch?v=62op-kAbEvI ma naturalmente al cinema è tutta un’altra cosa.
di Patrizia Simonetti direttore del giornale online SpettacoloMania.it