L’Associazione “Autonomia da Fiumicino” ha partecipato l’8 maggio ai lavori della “Commissione Funzionamento generale e Trasparenza dell’Amministrazione del Comune di Fiumicino”: lavori rivolti principalmente a mettere a fuoco le procedure autorizzative all’abbattimento della alberatura in terreno privato e pubblico e verifica dei successivi controlli da parte del Comune di Fiumicino.

La Vicepresidente dell’Associazione “Autonomia da Fiumicino”, Dina Signoriello, presente in Sala Consiliare insieme ad una delegazione di Soci dell’Associazione stessa – ad un certo punto dei lavori ha richiesto di poter assumere la parola per evidenziare il contenuto di un lettera che la nostra Associazione aveva in precedenza inviata al Comune ed agli Organi Superiori di Controllo, in relazione all’abbattimento di 200 alberi – tra cui pini secolari – e volendo altresì sottolineare il peggioramento delle condizioni generali in cui versano la Pineta Monumentale e la Lecceta di Fregene, a causa dalla scarsa cura a cui sono state e vengono sottoposte, da parte della Giunta Comunale: e ciò riguarda in realtà tutti gli spazi verdi di Fregene…

Ebbene, appena ricevuto il consenso ad assumere la parola dalla Presidente della Commissione Trasparenza, si è verificato uno “sconveniente incidente di percorso istituzionale”, dal momento che alcuni partecipanti della maggioranza, a vario titolo in Commissione, abbandonavano con clamore i lavori della Commissione, non adducendo motivazioni, in un clima che nel frattempo proprio in conseguenza di quegli abbandoni e di quell’impedimento a parlare, si era surriscaldato. Di fatto non è stato possibile esporre quanto la ns. Vicepresidente avrebbe voluto.

A poco servono in questi casi le successive scuse – che pur doverosamente registriamo – di alcune tra le stesse figure politiche istituzionali che avevano in precedenza abbandonato l’aula. La ns. Associazione intende evidenziare l’anomalo comportamento tenutosi nell’Aula Consiliare del Comune di Fiumicino, in dispregio delle fondamentali regole della democrazia, quasi si intendesse apporre «un bavaglio» al diritto di parola dei Cittadini e delle Associazioni.

Il presidente Piero Strocchi