Un altro pino secolare crollato che poteva fare una strage. È successo domenica sera in una villa in via Campomarino a Fregene. Un pino gigantesco è venuto giù all’improvviso finendo in parte sull’abitazione e in parte sulle aree vicine, per fortuna senza provocare feriti. Solo qualche minuti prima sotto la sua traiettoria era passata una famiglia con bambini e ragazzi. Il fatto che sia un albero “privato” non toglie nulla alla gravità della situazione generale. Sono tanti, infatti, gli alberi a Fregene pericolanti che ricadono in aree private segnalati alla pubblica amministrazione e che non vengono tagliati. C’è già un nutrito elenco ma non risulta siano state fatte dagli uffici preposti ordinanze in danno ai proprietari che non intervengono.
C’è poi la situazione della Pineta secolare, qui lo stato di abbandono è evidente. Nelle tre aree A, B, C, lungo i 22 ettari sono tante le piante da mettere in sicurezza oltre alla manutenzione ordinaria mai effettuata che ha portato a una situazione di degrado mai vista per giochi per bambini, illuminazione, fontanelle, panchine, cestini, recinzione.
“Un tesoro unico di 22 ettari che deve tornare ad essere al centro dell’attenzione generale – dichiara Paola Meloni, consigliere comunale Pd – dobbiamo saper valorizzare le nostre risorse principali. La pineta monumentale deve riprendersi la dignità di quel parco meraviglioso che merita di essere. Ma è tutto il patrimonio ambientale che va salvaguardato, anche gli alberi che ricadono in aree private vanno tutelati e monitorati trovando le giuste formule tra pubblico e privato. Fermo restando che quando c’è una situazione di pericolo bisogna intervenire da entrambe le parti in maniera tempestiva”.
“Avevo avvisato giovedì scorso le forze dell’ordine e provato a contattare anche l’Ufficio Ambiente del Comune per la pericolosità del pino caduto – dichiara l’architetto Marco Turi Daniele la cui famiglia è proprietaria della villa in via Campomarino –  abbiamo avuto diversi danni e rischiato per la nostra incolumità personale, mia sorella è passata sotto pochi secondi prima e lo ha visto inclinarsi con i suoi occhi. Va trovata una soluzione, un protocollo che in casi emergenza autorizzi il taglio in tempi rapidi”.