Come accade spesso in politica, però, il rischio maggiore era che il contrasto tra due personaggi di spicco del Pdl locale da fatto personale potesse sfociare in una divisione sempre più marcata. Con tutte le conseguenze che questo avrebbe potuto comportare sugli equilibri all’interno dell’attuale maggioranza. Ed è stata forse proprio la consapevolezza di questi rischi a spingere entrambi a superare le reciproche incomprensioni e a ritrovare una nuova intesa. “Era giusto e doveroso compiere questo passo – conferma Tomaino – anche nella prospettiva della crescita futura della classe dirigente locale. L’accordo vuole essere anche un invito e uno stimolo a tutto il consiglio comunale per costruire insieme il futuro di Fiumicino. Serve definire una piattaforma programmatica comune per saper rispondere tutti insieme alle sfide future”.  
“A volte la passione politica porta ad esasperare le posizioni oltre il dovuto – spiega da parte sua Gonnelli – ma per fortuna è prevalsa la consapevolezza di avere tante più cose in comune rispetto ai motivi di contrasto. Un atto di responsabilità, il nostro, che deriva anche dalla comune appartenenza ad un’area politica che è stata chiamata dalla maggioranza dei cittadini a governare la città, un impegno che entrambi vogliamo rispettare sino in fondo”.
Una ritrovata convergenza che potrebbe cambiare qualcosa nella attuale Giunta?
“Siamo convinti che il sindaco Canapini saprà cosa fare – risponde Gonnelli – qualche aggiustamento è possibile e noi siamo pronti a confrontarci. Ma l’importante è ottenere quello che entrambi consideriamo l’obiettivo comune: lavorare nel migliore dei modi tutti insieme in questi ultimi due anni di legislatura per arrivare con rinnovata compattezza e unità d’intenti alle elezioni. Siamo certi che Canapini non lascerà il vuoto dietro di sé nella classe dirigente come è invece accaduto nel centro sinistra dopo Bozzetto”.
Comunque vada non c’è il rischio che alla fine il candidato sindaco del Pdl venga deciso da Roma?
“Sceglierà Roma se non saremo concordi noi a Fiumicino”, rispondono Gonnelli e Tomaino.
Non c’è comunque il rischio che, con l’avvicinarsi delle elezioni, possiate di nuovo entrare in rotta di collisione?
“Questo periodo di incomprensione ha rafforzato in entrambi la consapevolezza che le divisioni non servono ma che invece si deve lavorare insieme per obiettivi comuni”, replica Gonnelli. “Una volta che esiste una piattaforma condivisa su cui lavorare con continuità, non sarà più un problema tra persone – aggiunge Tomaino – una classe dirigente che vuole crescere deve mettere da parte ogni personalismo e lavorare con unità di intenti per risolvere i problemi quotidiani dei cittadini”.