Polpi, ricci e ora anche orate. Hanno trovato un tesoro i pescatori di frodo sul litorale romano. In particolare a Focene dove non passa una settimana senza che quel furgone, noto ai residenti, di notte venga riempito di prede pregiate.

Un blitz sempre molto fruttuoso, perché il polpo viene venduto ad almeno 30 euro al chilo, per non parlare dei ricci, introvabili, o delle orate di mare, senza prezzo in confronto al pesce di allevamento.

“Sono almeno in 5 – racconta un residente che li ha osservati in azione – nel pomeriggio, quando il mare è calmo, vengono in perlustrazione a studiare le scogliere. Poi di notte in apnea almeno 3 persone entrano in acqua sotto alle scogliere, si vede dalle torce che usano per fare razzia di pesce”.

Una pesca vietata perché il fascio di luce stordisce la fauna ittica che poi viene catturata in pratica a mani nude dai sub che passano le prede a 2 basisti a terra che li portano nei furgoni.

“Ora si portano anche i fucili – spiegano i residenti – hanno scoperto la presenza di grandi orate e le catturano tutte. Si sono specializzati, per risparmiare tempo una volta individuata la tana del polpo vi gettano dentro una sostanza urticante che li fa subito uscire. Catturarli poi è un gioco da ragazzi”.

Chi li ha sentiti parlare non ha dubbi, l’accento della brigata è decisamente napoletano, anche se non si possono escludere altre provenienze.

Un copione che va in scena da almeno un paio di anni a Focene, specie nella zona di “Mare Nostrum” che dopo le razzie diventano tutte scogliere fantasma.