Decisione, saggia e meritoria, eppure, anche in questo caso di risposta adeguata a necessità oggettive della popolazione la pubblica amministrazione, con spirito autolesionistico, è riuscita ad attirarsi un’infinità di critiche. Pienamente meritate per come è stato lasciato nel più completo abbandono parte del corpo centrale della vecchia scuola; un cumulo di calcinacci sparsi ovunque, pareti ancora in piedi con vista sanitari, sale dove tutto il possibile è stato saccheggiato o distrutto. Uno spettacolo deprimente. E questo nonostante i ripetuti appelli, del Centro anziani come della Pro Loco, perché si intervenisse a salvare il salvabile, inviti che hanno sempre ricevuto la medesima risposta: “provvederemo presto”. Nel frattempo, e si parla di anni, il Centro anziani è diventato sempre più curato, basta guardare come viene tenuto il giardino, così come le sale destinate alla Pro Loco che, grazie al lavoro di Carmelo Iorio, ora accolgono la scuola di musica “La Pantera Rosa” e gli altri corsi (ma senza un ingresso diretto visto che le macerie impediscono il passaggio). Un contrasto che rende ancor più evidente e ingiustificata la dimostrazione di inefficienza data in questa vicenda dalla macchina amministrativa. Non era possibile utilizzarle per qualche altra finalità? Non era possibile salvare gran parte dei materiali? Domande retoriche, ovviamente tutto si sarebbe potuto fare. Compreso questo scempio.